La Guadalupa è entrata nella fase epidemica di dengue “sierotipo raro”sollevando preoccupazioni per la salute (Agenzia regionale della sanità, Capitale, 15 novembre 2024). Insieme alla Chikungunya e alla Zika, è una delle tre principali malattie diffuse dalla zanzara tigre (Aedes albopictus) e dal suo parente stretto A. aegizi.
Qual è l’impatto di questi due insetti dannosi sull’economia globale? Lo hanno calcolato gli scienziati del Centro nazionale per la ricerca scientifica, riferisce il CNRS Journal il 15 novembre.
Analizzando i dati disponibili nella letteratura scientifica, gli autori di uno studio pubblicato a maggio sulla rivista Science of The Total Environment sono riusciti a stimare che queste due specie invasive sono responsabili di oltre 95 miliardi di dollari di spese su scala globale tra il 1975 e il 2020.
Qual è il costo attribuibile alle zanzare?
“Questa cifra rappresenta la somma delle spese effettivamente rendicontate nel periodo. È un minimo, sapendo che molti paesi non pubblicano statistiche e che tutte le tipologie di costi non sono documentate in modo esaustivo ovunque”precisa Frédéric Simard, entomologo e direttore del laboratorio Mivegec (Università di Montpellier, IRD, CNRS), cofirmatario dello studio.
In realtà, i costi legati alla dengue, alla chikungunya e al Zika dipendono fortemente dai sintomi che queste malattie scatenano, notano i nostri colleghi del CNRS Journal.
“Non solo Zika è pericoloso per la persona infetta, ma lo è ancora di più se quella persona è una donna incinta. Il rischio che il bambino nasca con microcefalia è infatti elevato (mancato sviluppo del cervello, ndr). Una patologia grave, che richiede cure pesanti per tutta la vita dell’individuo, cioè dai 30 ai 40 anni.sottolinea l’entomologo.
Altre zanzare benefiche
Ricordiamoci però che la stragrande maggioranza delle circa 3.500 specie di zanzare censite nel mondo svolgono un ruolo “essenziale” all’interno del loro ecosistema: “Da un lato servono da alimento per i primi anelli della catena alimentare”spiega Frédéric Simard. “Inoltre, nello stadio larvale, degradano la materia organica presente nell’acqua e contribuiscono così al ciclo dell’azoto”.
O, “senza questo primo livello di degradazione i batteri non possono funzionare, il che si traduce in un’eutrofizzazione degli ambienti, in una parola in una putrefazione delle pozzanghere”continua il ricercatore. Per non parlare della regolazione delle popolazioni animali attraverso le malattie che trasmettono. Benefici, questa volta, difficili da calcolare…
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