lLe condizioni di somministrazione delle sospensioni iniettabili a rilascio prolungato VOCABRIA 600 mg (cabotegravir) e REKAMBYS 900 mg (rilpivirina) stanno cambiando.
Dal 6 novembre 2024, per ciascuno di questi farmaci, solo la prima iniezione deve essere effettuata in ambiente ospedalieroinvece dei primi tre precedenti [1].
La somministrazione in ambiente ospedaliero è una precauzione a causa del rischio reazioni post-iniezione associate a questi farmaci.
Inoltre, VOCABRIA e REKAMBYS devono essere iniettati da un operatore sanitario, in due siti separati nel muscolo gluteo medio (sito ventrogluteo consigliato) durante la stessa visita. L’ordine delle iniezioni non ha importanza. Le istruzioni relative alla preparazione di queste iniezioni, destinate agli operatori sanitari e presenti nel foglio illustrativo, devono essere seguite attentamente al fine di ridurre il rischio di perdite. [2].
Le condizioni per la prescrizione e la dispensazione di questi farmaci non cambiano; è obbligatoria la prescrizione ospedaliera (cfr. nostro articolo del 22 dicembre 2021).
Ricordiamo che cabotegravir, il principio attivo di VOCABRIA, è un inibitore dell’integrasi (INI), e rilpivirina, il principio attivo di REKAMBYS, è un inibitore non nucleosidico della trascrittasi inversa (NNRTI). VOCABRIA e REKAMBIS sono indicati in combinazione per il trattamento dell’infezione da virus dell’immunodeficienza umana di tipo 1 (HIV-1) negli adulti.
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