I suoni utilizzati dai ricercatori sono a bassa frequenza. Non possiamo distinguerli a orecchio, ma la nostra pelle può percepirli. I ricercatori ritengono che questa tecnica abbia la possibilità di alleviare molti disturbi, tra cui la depressione o la demenza.
Pubblicato il 18/11/2024 10:11
Aggiornato il 18/11/2024 10:38
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In Giappone, gli scienziati stanno avviando un importante studio con i pazienti sugli effetti terapeutici del suono. Questi ricercatori hanno stimato, a metà novembre, che molti disturbi, in particolare la depressione o la demenza, potrebbero essere leniti indossando ogni giorno, per alcuni minuti, una sorta di maschera musicale. Dietro questo progetto c’è il professor Yasuhiro Suzuki dell’Università di Nagoya.
È stato lui a ideare questa grande maschera di trattamento. Ti copre tutto il viso. Ha quasi la forma della maschera di un saldatore. A parte il fatto che è molto leggero, è realizzato in plastica bianca. E c’è solo, nel mezzo, un’apertura a forma di V per il naso e gli occhi. Si collega tramite un piccolo cavo allo smartphone. Qui è dove scegli i suoni per curarti o calmarti.
In questa maschera, però, non ascoltiamo musica. Meglio ancora, non senti proprio niente. I suoni utilizzati dai ricercatori sono a bassa frequenza, come gli infrasuoni. Non possiamo distinguerli a orecchio, ma la nostra pelle può percepire, senza che ce ne rendiamo conto, le vibrazioni meccaniche generate da questi suoni. In effetti, gli scienziati hanno selezionato principalmente rumori presenti nell’ambiente naturale, come il rumore dell’acqua sulla spiaggia o il vento nella foresta.
Ciò che li interessa è l’effetto di queste onde sonore sulla pelle. Agiscono, un po’, come migliaia di micromassaggi che il tuo cervello percepirà.
Spiegano che queste melodie tattili, come le chiamano loro, ti calmeranno e miglioreranno le tue funzioni cognitive. Ciò può aiutare soprattutto le persone che soffrono di depressione, i bambini con disturbi da deficit di attenzione e anche le persone che soffrono di diverse forme di demenza.
Questa maschera giapponese sta iniziando a essere testata sui pazienti. L’Università di Nagoya ha già avviato i propri studi con persone anziane che iniziano a soffrire di deterioramento cognitivo. I primi risultati mostrano che si osserva un miglioramento delle prestazioni di memoria nelle persone che hanno indossato la maschera per pochi minuti al giorno per un mese.
Adesso è l’Università di Londra, in Gran Bretagna, che sta iniziando a sperimentare questa soluzione.
Ha riunito un gruppo di pazienti affetti da demenza, depressione e persino disturbo da stress post-traumatico. Perché una delle idee dei ricercatori giapponesi è quella di offrire questa maschera curativa all’Ucraina affinché possa curare civili o soldati traumatizzati dalla guerra. Se è dimostrato che funziona, si tratta di un trattamento senza farmaci né interventi chirurgici, di facile utilizzo nelle zone di conflitto.
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