L’ESSENZIALE
- Analizzando i tassi di aborto spontaneo nella città di Baoji in Cina tra il 2017 e il 2019, i ricercatori hanno osservato che questi eventi sono più comuni in inverno e in primavera, quando l’inquinamento è al suo picco.
- Sospettano che le particelle fini, associate a infiammazioni e danni ai tessuti, aumentino il rischio di aborto spontaneo.
- Questa ricerca evidenzia l’importanza di ridurre l’inquinamento per proteggere la salute delle donne incinte e aumentare la consapevolezza dell’impatto ambientale sulla salute pubblica.
Uno studio condotto da ricercatori della Yan’an Medical University, in Cina, rivela una preoccupante correlazione tra inquinamento atmosferico e aborti spontanei. Analizzando i tassi di aborto spontaneo e i livelli di inquinamento nella città di Baoji per un periodo di due anni, gli scienziati hanno scoperto che le donne incinte esposte a un forte inquinamento avevano maggiori probabilità di perdere i loro bambini.
Perché l’inquinamento influisce sulle gravidanze?
Lo studio, pubblicato sulla rivista Rapporti scientificiincentrato sulla città di Baoji, un’area dove l’inquinamento è particolarmente elevato, soprattutto a causa dell’uso massiccio di carbone per il riscaldamento durante l’inverno. Osservando i tassi di inquinamento e i casi di aborti spontanei tra il 2017 e il 2019, i ricercatori hanno identificato 770 gravidanze, 154 delle quali si sono concluse con un aborto spontaneo. Ancora più allarmante, secondo un comunicato stampa, la maggior parte di questi aborti sono stati registrati durante l’inverno e la primavera, periodi in cui l’inquinamento raggiunge il suo picco, al contrario dell’estate e dell’autunno.
Anche se i meccanismi esatti rimangono poco chiari, diversi studi suggeriscono che alcuni inquinanti, come il biossido di azoto e le particelle fini, causano infiammazioni e danni ai tessuti. La città di Baoji, dove i livelli di anidride solforosa e di biossido di azoto sono elevati, diventa così un laboratorio naturale per studiare gli impatti dell’inquinamento sulla salute. I ricercatori ipotizzano che le particelle fini sospese nell’aria potrebbero svolgere un ruolo importante nell’aumentare il rischio di aborto spontaneo, grazie alla loro capacità di penetrare in profondità nel corpo e causare infiammazioni.
Proteggere meglio le popolazioni vulnerabili
Questa ricerca evidenzia un problema urgente di sanità pubblica: l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulle gravidanze e sulla salute della popolazione. Per i ricercatori sono necessarie misure per limitare i livelli di inquinamento, in particolare riducendo l’uso del carbone e implementando alternative energetiche più pulite.
Questo è lungi dall’essere il primo studio a mettere in guardia sul rischio di inquinamento atmosferico sulle popolazioni vulnerabili, come le donne incinte o i bambini. Nel 2018, i ricercatori hanno dimostrato che l’esposizione all’inquinamento atmosferico durante la gravidanza potrebbe portare a modifiche epigenetiche nella placenta, mettendo così a rischio la salute del futuro bambino. Più recentemente, un altro studio ha dimostrato che questo inquinamento ha un impatto sulla metilazione del DNA placentare e potrebbe influenzare lo sviluppo del bambino (peso e altezza alla nascita, circonferenza della testa, durata della gravidanza, ecc.).
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