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“La medicina di domani sarà sconvolta dall’intelligenza artificiale”: l’Accademia delle Scienze e delle Lettere di Montpellier organizza il suo grande convegno

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Etienne Cuénant, chirurgo urologico e presidente dell’Accademia delle Scienze e delle Lettere di Montpellier discute il tema di questa conferenza con numerose personalità sul tema: “Cura. Cambiamento delle aspettative e delle pratiche”.

Perché questo convegno sul tema “Cambiare aspettative e pratiche”?

L’idea del convegno è di Max Ponseillé (medico e presidente del gruppo Oc Santé, ndr). È stato deciso tre anni fa, come facciamo sempre con largo anticipo. In quel periodo stavamo uscendo dal Covid. Abbiamo avvertito un crescente disagio nei confronti della salute, come possiamo leggere quotidianamente sui giornali. E purtroppo, se posso permettermi di dirlo, questo tema è rimasto attuale anche oggi.

Come avete organizzato le conferenze?

Volevamo qualcosa di molto trasversale: ci saranno medici, infermieri, il direttore dell’ARS, due direttori del Policlinico Universitario ma anche psicologi, filosofi, scrittori… Abbiamo cercato di unire i punti di vista.

Possiamo immaginare che nel corso della tua carriera tu abbia visto evolversi l’assistenza…

Il comportamento dei pazienti è piuttosto cambiato in meglio. Prima, ha deciso il medico. Nel tempo è emersa la necessità di un vero dialogo con il paziente affinché abbia fiducia in te. Devi ottenere il loro consenso. Ciò che si è evoluta è anche la società che è diventata più individualizzata dove c’è meno solidarietà e fraternità.

I bisogni si sono evoluti, gli adolescenti sono più dipendenti, viviamo molto più a lungo, vogliamo restare a casa il più a lungo possibile… Come hanno dovuto adattarsi i professionisti?

50 anni fa tutte le patologie mediche erano acute. Col tempo questo è stato risolto. Non moriamo più per insufficienza renale acuta o per un episodio acuto di diabete… Queste patologie sono diventate “cronicizzate”. Ma la società si è evoluta: viviamo soli, più a lungo… il problema dell’invecchiamento è diventato il nostro problema numero uno. Le due voci che non sono sufficientemente finanziate dallo Stato sono la pensione e la sanità con i costi aggiuntivi legati all’invecchiamento. E non possiamo più pensarci da soli. Questo sarà un problema che non sarà risolto solo a livello dei medici: è diventato un problema sociale.

Hai una conferenza sull’intelligenza artificiale. Può aiutare nella gestione delle cure?

Non lo sappiamo, tranne che per gli interventi chirurgici per i quali è operativa l’IA. In ogni caso, abbiamo la sensazione che qualcosa accadrà con l’intelligenza artificiale. Personalmente non sono un esperto ma ci aspettiamo molto dalla conferenza di Bernard Nordlinger che è un oncologo ma anche un grande specialista in materia e responsabile di questi temi presso l’Accademia Nazionale di Medicina. Quello che è certo è che la medicina di domani verrà stravolta dall’intelligenza artificiale.

Conferenza “La cura. Cambiare aspettative e pratiche”, giovedì 14 novembre dalle 14 alle 18 e venerdì 15 novembre dalle 8,45 alle 17 nella Sala Rabelais (Esplanade Charles de Gaulle). ENTRATA LIBERA.

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