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Lotta alla carenza di medicinali

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Lotta alla carenza di medicinali

La questione della sovranità sanitaria è al centro dei dibattiti politici e sociali. Questa nozione, emersa durante la pandemia di COVID-19, ha provocato una carenza di numerosi farmaci e dispositivi medici. La Corsica non è risparmiata. Tra particolarità geografiche, gestione delle crisi e progetti di innovazione, l’isola cerca di rafforzare la propria autonomia in materia di sanità pubblica.

Sovranità sanitaria

A partire dalla pandemia di Covid-19, il governo ha promosso il concetto di sovranità sanitaria, ovvero “la capacità degli Stati di garantire il diritto alla protezione della salute”. Il governo vuole rilocalizzare alcune industrie o proteggerle dall’acquisizione da parte di gruppi stranieri. L’annuncio della vendita di una parte del capitale di Opella, filiale di Sanofi, ha provocato forti reazioni da parte dei dipendenti, che hanno scioperato per protestare contro l’acquisizione da parte del fondo di investimento americano CD & R, e del governo, che vede la sua salute strategia che perde un attore importante. Opella produce infatti un centinaio di medicinali di consumo, tra cui Doliprane, l’analgesico a base di paracetamolo più venduto in Francia. La partecipazione dello Stato, divenuto azionista di minoranza, non impedirà al laboratorio di concentrarsi sul biofarmaceutico, settore che ritiene più sostenibile nel lungo termine. Gli interessi dell’azienda non sono compatibili con la strategia sanitaria dello Stato.

Politiche in questione

La delocalizzazione della produzione di droga è un progetto a lungo termine. Dobbiamo porre rimedio al declino dell’industria francese, iniziato a cavallo degli anni ’90, quando i laboratori francesi ed europei iniziarono a delocalizzare e subappaltare la produzione di principi attivi in ​​paesi al di fuori dell’UE. Il 40% dei medicinali commercializzati oggi nell’Unione Europea proviene da paesi extracontinentali, mentre dal 60% all’80% dei principi attivi farmaceutici viene prodotto in Cina e India. Nel 2023, una commissione d’inchiesta del Senato ha prodotto un rapporto con 36 raccomandazioni per attivare leve a ogni livello della catena della droga. La Commissione ha chiesto di decompartimentalizzare le politiche sui farmaci, troppo spesso condotte in silos, per riacquistare una visione complessiva della catena molto complessa dei prodotti sanitari e per affrontare finalmente le cause profonde delle carenze. Gli operatori sanitari, che lanciano l’allarme da molti anni, attendono misure concrete per evitare tensioni nell’offerta su alcuni medicinali, compresi alcuni essenziali.

Un contesto sanitario particolare

La Corsica si trova ad affrontare sfide sanitarie uniche. La distanza geografica dal continente rende più complesso l’accesso alle cure. Secondo l’Osservatorio regionale della sanità (ORS), i corsi sono spesso costretti a viaggiare per cure specialistiche, il che provoca ritardi e costi aggiuntivi. La gestione dei flussi turistici, particolarmente importante per l’economia dell’isola, rappresenta anche un importante problema sanitario. Molti attori locali, compresi funzionari eletti e operatori sanitari, chiedono maggiore autonomia. Credono che la gestione delle risorse mediche dovrebbe essere decentralizzata. Questo desiderio si riflette in iniziative volte a rafforzare le strutture sanitarie locali.

Iniziative in corso

Per rispondere a questi problemi e migliorare l’accesso alle cure, sono in corso diversi progetti. È prevista la creazione di un polo sanitario territoriale, per riunire i servizi sanitari. Inoltre, si stanno sviluppando collaborazioni con università e centri di ricerca per formare gli operatori sanitari dell’isola. L’ARS della Corsica incoraggia la sperimentazione di nuove organizzazioni sanitarie, volte a migliorare l’efficienza del sistema e l’accesso alle cure. Queste iniziative potrebbero contribuire a rafforzare la resilienza sanitaria dell’isola. Nonostante questi progressi, le sfide persistono. La Corsica deve in particolare rafforzare le sue capacità ospedaliere e attirare più operatori sanitari per soddisfare le esigenze della sua popolazione. La sovranità sanitaria della Corsica si inserisce in una riflessione più ampia sull’autonomia dell’isola. Solleva questioni complesse sull’equilibrio tra le specificità locali e il quadro nazionale.

Maria Mariana
Foto: MM

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