Durante la sua ultima riunione, il 27 settembre 2024, il dipartimento degli Yvelines ha votato la sospensione del suo piano di prevenzione delle carenze. Ciò ha consentito ai comuni con un deficit di edilizia sociale (inferiore al 25%) e ai comuni carenti (ovvero che hanno subito un provvedimento di carenza della prefettura e possibili sanzioni) di beneficiare di sussidi per la produzione di edilizia sociale, e soddisfare così i requisiti obiettivi imposti dallo Stato.
La sospensione temporanea del piano è dovuta al forte calo delle entrate subito dal dipartimento a causa della diminuzione delle tasse sui trasferimenti e all’aumento della spesa sociale.
Il sistema è stato messo in atto nel 2018 ed è stato testato per la prima volta dal comune di Le Pecq. In questo contesto, il protocollo firmato con il dipartimento e il locatore sociale Les Résidences Yvelines Essonne prevedeva che il dipartimento acquistasse, per 10,7 milioni di euro, un edificio residenziale. Quest’ultimo è stato poi ceduto con contratto di locazione enfiteutica (cioè a lungo termine) al locatore. Le Résidences Yvelines Essonne hanno trasformato i 130 monolocali esistenti in 90 moderne unità di edilizia sociale.
Fino a 2,5 milioni di euro in alcuni comuni
In totale, dall’avvio del sistema, sono stati assegnati ai proprietari immobiliari sociali 19,7 milioni di euro di sussidi, consentendo la creazione di 1.379 unità abitative a noleggio sociale in 33 comuni deficitari o carenti. “Si potrebbero assegnare fino a 2,5 milioni di euro di sussidi ad alcuni comuni carenti per consentire la creazione di un centinaio di alloggi sociali”, aggiunge il dipartimento.
Dal 2028, 19,7 milioni di euro di sussidi sono stati assegnati ai proprietari sociali, consentendo la creazione di 1.379 unità abitative a canone sociale in 33 comuni deficitari o carenti
Ciò significa che Yvelines non fornirà più assistenza alle comunità bisognose? “Il dipartimento non fornirà più assistenza finanziaria. D’altra parte, continua a fornire supporto tecnico ai comuni per sviluppare la loro strategia di recupero, che corrisponde ad un bisogno reale dei comuni”, assicuriamo all’interno della comunità.
Il calo delle entrate non avrà però alcun impatto su un altro bilancio immobiliare, quello dell’Agenzia fondiaria di solidarietà, destinato a favorire l’acquisto di appartamenti a prezzi accessibili. “Tuttavia, la grave crisi di bilancio che sta attraversando il dipartimento ci impone di rivedere il suo modello di finanziamento per consentirgli di continuare il suo sviluppo. Si prevede inoltre di modificare il principio della tariffa universale di 1 euro verso un importo adattabile all’operazione, che oscillerebbe tra 1 euro e 2 euro al massimo”, aggiunge la comunità. Gli acquirenti di alloggi gestiti dal Fondo Solidale acquistano solo i muri e pagano un canone mensile di 1 euro al Fondo Solidale, che rimane proprietario del terreno.
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