La velocità di diffusione del virus mpox nell’Africa sub-sahariana sta leggermente rallentando, anche se il numero di casi resta in aumento nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), epicentro dell’attuale epidemia, ha affermato giovedì l’agenzia sanitaria dell’Unione. .Africano (UA).
Secondo i dati dell’Africa CDC presentati durante una conferenza stampa online, nelle ultime quattro settimane sono stati registrati più di 11.450 casi in 15 paesi africani, rispetto ai 12.802 delle quattro settimane precedenti. “Se possiamo parlare di rallentamento (…), siamo ancora nella fase acuta dell’epidemia”, ha osservato il direttore generale dell’Africa CDC, Jean Kaseya. “Continuiamo a perdere vite umane”.
Da gennaio sono stati segnalati 50.840 casi e 1.083 decessi correlati al virus. L’Africa centrale concentra l’85,8% dei casi e la quasi totalità (99,4%) dei decessi registrati. La RDC, che ha più di 39.000 casi e ha registrato più di 1.000 decessi dall’inizio dell’anno, ha lanciato il mese scorso una campagna di vaccinazione ancora “limitata”, secondo l’Africa CDC, con circa 51.000 persone vaccinate in una popolazione di oltre più di 100 milioni.
Il Paese, che è tra i più poveri al mondo, deve fare affidamento sulle donazioni di vaccini per dare priorità alle popolazioni ritenute a rischio, come gli operatori sanitari e le lavoratrici del sesso.
Inoltre, l’unico vaccino utilizzato in questa fase, prodotto dal laboratorio danese Bavarian Nordic, è destinato solo agli adulti. Tuttavia, quasi il 40% delle contaminazioni nella RDC riguardano bambini sotto i 15 anni. “Il sostegno politico e finanziario è essenziale per controllare l’attuale epidemia e prevenire una pandemia a trasmissione sessuale più grave del Covid-19”, ha avvertito il CDC per l’Africa.
Circa 900.000 vaccini sono stati assegnati dalle agenzie sanitarie internazionali ai nove paesi africani più colpiti dall’epidemia, tra cui la Repubblica Centrafricana, il Ruanda e l’Uganda. La più grande andrà alla RDC (85% delle dosi).
Diciannove paesi africani sono colpiti dal virus precedentemente chiamato vaiolo delle scimmie. La malattia virale, che si diffonde dagli animali all’uomo ma si trasmette anche tra esseri umani, provoca febbre, dolori muscolari e lesioni cutanee.
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