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Rischio “alto” in Francia, pollame riconfinato

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Il livello di rischio legato all’influenza aviaria nel territorio metropolitano francese sarà aumentato sabato 9 novembre a partire dalle “moderare” ha “pupilla”il livello più alto che comporta in particolare il confinamento del pollame, secondo un decreto pubblicato venerdì 8 novembre a Gazzetta ufficiale.

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In Francia, dall’inizio della stagione sono stati identificati in totale “sei focolai di pollame, due focolai di volatili in cattività e dieci casi selvatici”.

Foto: AFP/VNA/CVN

La decisione è stata presa “considerando la forte e persistente dinamica dell’infezione nei corridoi migratori e la diffusione del virus da parte di questi uccelli migratori che attraversano il territorio francese continentale”.

Quello “mira a rafforzare le misure di sorveglianza e prevenzione”, dettaglia il testo che entrerà in vigore “il giorno successivo alla sua pubblicazione”.

In un comunicato stampa congiunto denunciano i sindacati agricoli di minoranza Confédération paysanne e Modef “l’obbligo di confinare tutto il pollame”, secondo loro “incomprensibile”.

“Le stesse regole valgono ogni inverno da diversi anni, senza aver dimostrato la loro efficacia. Come possiamo ancora restare chiusi in questa negazione della realtà?” aggiungere le organizzazioni.

Il rischio epizootico al quale sono esposti il ​​pollame e gli altri volatili in cattività in caso di infezione di uccelli selvatici da parte del virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) è classificato in tre categorie: “trascurabile”, “moderato” et “pupilla”.

In caso di rischio”Elvigilia”il pollame sono in particolare “al riparo e il loro cibo e acqua sono protetti” negli allevamenti con più di 50 volatili. Pollame e uccelli lo sono “confinato o protetto da reti” nel più piccolo.

In Europa, il virus dell’influenza aviaria è stato rilevato in 24 paesi e il numero di focolai è in aumento, soprattutto in Ungheria, secondo l’ultimo bollettino settimanale della piattaforma francese di sorveglianza epidemiologica della salute animale.

Il bollettino identifica a “una forte dinamica di infezione presente dalla fine di settembre e in aumento tra gli uccelli selvatici”.

In Francia, in totale, “sei focolai di pollame, due focolai di volatili in cattività e dieci casi selvatici” sono stati identificati dall’inizio della stagione.

L’epidemia di influenza aviaria, che infuria dalle Americhe all’Australia, ha colpito la Francia dal 2015 al 2017 e poi quasi ininterrottamente dalla fine del 2020. Negli ultimi anni il Paese ha soppresso decine di milioni di pollame. Le perdite economiche ammontano a miliardi di euro.

Per spezzare questa spirale, il governo ha reso obbligatoria la vaccinazione dall’autunno 2023 negli allevamenti con più di 250 anatre (escluse le anatre da riproduzione) alla fine del 2023. I professionisti si aspettano che lo Stato mantenga la sua partecipazione, per il momento maggioritaria. al finanziamento della vaccinazione.

AFP/VNA/CVN

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