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Ha aperto i battenti il ​​primo IHU dedicato all’audiologia

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È ufficiale. Il reConnect University Hospital Institute (IHU) è stato inaugurato il 4 novembre a Parigi, nei locali dell’Institut Pasteur. È il primo IHU dedicato alle scienze dell’udito e del cervello. Mostra l’ambizione di passare dalla medicina compensativa alla medicina riparativa, come ha ricordato la professoressa Anne-Lise Giraud, la sua direttrice, durante la sua inaugurazione.

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La missione di una IHU è infatti quella di sviluppare approcci pionieristici nel proprio campo di competenza, con un obiettivo clinico e traslazionale, vale a dire tenendo presente le applicazioni concrete per i pazienti. Nel dettaglio, l’IHU si pone l’obiettivo di offrire “ le terapie più innovative per le persone non udenti e ipoudenti, ma anche per chi soffre di acufeni, disturbi della parola e del linguaggio come balbuzie, autismo o addirittura dislessia. »

Per effettuare “ questa pesante missione “, come descritto da Anne-Lise Giraud, sarà affiancata da Anne-Dominique Lodeho-Devauchelle (vicedirettore), Claire Paquet (direttore scientifico) e Yann Nguyen (direttore clinico) e potrà contare sulle équipe del dell’udito (Institut Pasteur), degli ospedali Lariboisière, Necker-Enfants Malades e Pitié Salpêtrière, dell’Università Paris Cité, di Inserm e la Fondazione per l’Udito. Saranno mobilitati circa 300 ricercatori e medici.

I partner di IHU reConnect erano rappresentati alla serata di lancio. Alla scrivania, Yasmine Belkaïd, direttrice generale dell’Istituto Pasteur, poi da sinistra a destra: Hélène Maury, delegata regionale dell’Inserm Paris Ile-de- Centre Est, Édouard Kaminski, rettore dell’Università Paris Cité, Anne-Lise Giraud , direttrice dell’Istituto dell’Udito, Nicolas Revel, direttore generale dell’AP-HP e Denis Le Squer, direttore generale della Fondation Pour l’Audition (e l’interprete del linguaggio dei segni in sottofondo)

© Istituto Pasteur, François Gardy

Gran parte dell’attività clinica di questa IHU sarà infatti installata all’interno dell’ospedale Lariboisière che beneficerà di un’importante ristrutturazione, prima tramite un ampliamento, poi emergerà dal suolo un nuovissimo edificio, che sarà consegnato entro il 2030.

Concretamente, il lavoro dell’IHU sarà distribuito all’interno di “pacchetti di lavoro”, entità composte da uno o due team di ricerca o clinici:

  • Nuove cure e gestione della sordità improvvisa e fluttuante
  • Prevenzione e trattamento della perdita uditiva progressiva
  • Caratterizzazione e trattamento dei disturbi della percezione uditiva (acufene, iperacusia e misofonia)
  • Udito e malattie neurodegenerative: dai meccanismi patologici alle cure
  • Riconfigurare le reti audiofonologiche interrotte (dislessia, autismo, balbuzie, ecc.)

A questi cinque pacchetti di lavoro, dobbiamo aggiungerne altri sei, che svolgeranno un ruolo di supporto, oltre a piattaforme come Ceriah, guidata dal professor Paul Avan.

Durante l’inaugurazione sono state organizzate tavole rotonde su alcuni di questi temi, ogni volta con la presenza di pazienti, illustrando la volontà di questa IHU di includere questi ultimi nel suo approccio di ricerca.

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