Per Editoriale
Contenuti pubblicitari di Marie-Josée Paul, specialista in apparecchi acustici – La rivista scientifica The Lancet Commission considera il declino cognitivo e la perdita dell’udito come il fattore di rischio più importante che può essere trattato, prima del fumo, della depressione o addirittura dell’alcolismo, ad esempio. Questa rivista di fama internazionale ha stabilito che esiste un legame lineare tra il declino cognitivo e la gravità della sordità. Pertanto, una lieve perdita dell’udito non trattata in età adulta potrebbe raddoppiare il rischio di declino cognitivo; una perdita moderata comporterebbe un rischio fino a tre volte maggiore, mentre per una perdita grave il rischio sarebbe cinque volte maggiore.
Sempre in questa stessa analisi, un dato attira l’attenzione: se tutte le persone non udenti fossero adeguatamente curate e indossassero un apparecchio acustico, UN caso su DIECI di demenza potrebbe essere evitato.
In un altro studio scientifico francese (PAQUID), oltre al declino cognitivo nelle persone con problemi di udito senza apparecchi acustici, è stato dimostrato che la demenza, la dipendenza e la depressione si sviluppano molto più facilmente nelle persone senza apparecchi acustici. Anche altri sondaggi condotti in Europa hanno dimostrato che le persone che utilizzano apparecchi acustici tendono ad essere meno depresse e meno stanche la sera.
La perdita dell’udito porta a una ridotta stimolazione cerebrale e all’isolamento nella maggior parte delle persone. Quando una persona ha una perdita uditiva, deve fare uno sforzo ulteriore per seguire le conversazioni, il che spesso porta quella persona a limitare i contatti sociali. L’uso degli apparecchi acustici aiuta a proteggersi dal declino cognitivo mantenendo attivo il cervello attraverso la stimolazione sonora ma anche permettendo alle persone di godere di tutte le attività quotidiane (passeggiate, cinema, pasti in famiglia, ecc.) che permettono di stimolare anche il cervello e generare uno stato di benessere. -essendo. Gli apparecchi acustici consentono quindi di migliorare l’umore, aumentare le interazioni sociali e partecipare ad attività sociali stimolanti dal punto di vista cognitivo e quindi rallentare parzialmente il declino cognitivo.
La presbiacusia (perdita dell’udito neurosensoriale progressiva legata all’età) precede l’inizio del declino cognitivo di 5-10 anni e, secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), questo declino è dal 30 al 40% più veloce nelle persone anziane con perdita dell’udito non trattata la perdita è un fattore di rischio per il declino cognitivo e la demenza. La gestione della perdita dell’udito, infatti, rientra tra le 12 raccomandazioni proposte dall’OMS volte a ridurre i rischi di declino cognitivo e demenza.
Pertanto è importante prendere in considerazione test di screening dell’udito per determinare la presenza o l’assenza di perdite uditive, anche lievi. Il trattamento precoce della perdita dell’udito aiuta a rallentare la progressione della sordità e del declino cognitivo stimolando il cervello in modo che la memoria e altre capacità cognitive rimangano attive.
Se pensi di avere un problema di udito, non esitare a consultare un audioprotesista presso Cliniques Auditives Marie-Josée Paul. Risponderà alle tue domande e ti indirizzerà al professionista che potrà aiutarti.
Marie-Josée Paul
Clinica dell’udito – Specialisti in apparecchi acustici
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