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Il nuovo rapporto dell’OMS evidenzia i progressi e le sfide nel miglioramento dei livelli di attività fisica nell’Unione europea

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Un nuovo rapporto dell’OMS/Europa, intitolato “L’attività fisica che migliora la salute nell’Unione europea, 2024”* [L’activité physique favorable à la santé dans l’Union européenne 2024] presenta i dati più recenti sull’attività fisica nell’Unione europea (UE) e riferisce sui progressi compiuti verso l’integrazione dell’attività fisica che promuove la salute nella vita delle persone.

Risultati principali

Il rapporto rivela un notevole miglioramento nell’attuazione delle politiche sull’attività fisica nell’UE tra il 2015 e il 2024.

Il quadro di monitoraggio dell’UE sull’attività fisica sana, istituito per monitorare l’applicazione delle linee guida dell’UE in questo settore, mostra che l’attuazione delle politiche attraverso 23 indicatori che rappresentano un approccio nazionale complessivo alla promozione dell’attività fisica è aumentata dal 64,7% nel 2015 all’81,8% nel 2024 Questi progressi dimostrano un crescente impegno globale nel promuovere l’attività fisica come componente essenziale della salute pubblica.

Nonostante l’intensificazione dello sviluppo e dell’attuazione delle politiche, gli ultimi dati disponibili dell’OMS sui livelli di attività fisica rivelano che la prevalenza globale di attività fisica insufficiente era del 31,3% nel 2022, in aumento rispetto al 23,4% nel 2000. Se queste tendenze saranno confermate, l’obiettivo del Piano d’azione globale per promuovere l’attività fisica 2018-2030, vale a dire una riduzione del 15% dei livelli di inattività fisica, non sarà raggiunta nella maggior parte dei paesi.

“Vediamo che sempre più paesi dell’UE stanno adottando politiche basate sull’evidenza per promuovere l’attività fisica, ad esempio implementando programmi di attività fisica in tutta la scuola e incoraggiando i viaggi attivi che possono affrontare le disuguaglianze”, ha spiegato il dottor Kremlin Wickramasinghe, OMS/Europa. consigliere regionale su nutrizione, attività fisica e obesità.

Aumento dell’attività fisica: i benefici

L’attività fisica è essenziale per la prevenzione delle malattie non trasmissibili che rappresentano la più grande minaccia per la salute nella regione europea dell’OMS, contribuendo al 90% della mortalità totale.

Aumentando l’attività fisica ai livelli minimi raccomandati (150 minuti di attività fisica di moderata intensità a settimana) si potrebbero prevenire 11,5 milioni di nuovi casi di malattie non trasmissibili nell’UE entro il 2050, inclusi 3,8 milioni di casi di malattie cardiovascolari, 3,5 milioni di casi di depressione, quasi 1 milione di casi di diabete di tipo 2 e più di 400.000 casi di vari tumori.

I benefici economici derivanti da una maggiore attività fisica vanno oltre il risparmio diretto nel settore sanitario stimato in 8 miliardi di euro all’anno. I paesi che investono nella promozione dell’attività fisica possono infatti aspettarsi un significativo ritorno sull’investimento perché l’aumento dei livelli di attività fisica porta a una forza lavoro più produttiva e più sana e garantisce un’esistenza più soddisfacente per tutti.

Prossimi passi

Il rapporto include una sintesi delle politiche nazionali e dei piani d’azione per promuovere l’attività fisica nell’UE. Sottolinea l’importanza di adottare approcci multisettoriali, coinvolgendo in particolare i settori della sanità, dell’istruzione, dello sport, dell’urbanistica e dei trasporti.

La collaborazione tra l’unità “Sport” della Commissione Europea e OMS/Europa ha permesso di istituire un meccanismo di sostegno per gli Stati membri e HEPA Europe (Rete europea per la promozione dell’attività fisica salutare). Per sfruttare i progressi compiuti e affrontare le sfide esistenti, il rapporto raccomanda diverse azioni chiave:

  • migliorare i programmi e i finanziamenti nazionali – rafforzare i meccanismi di coordinamento e i finanziamenti nazionali in tutti i settori, compresi sanità, istruzione, sport, pianificazione urbana e trasporti;
  • promuovere politiche di inclusione – attuare politiche che offrano opportunità di attività fisica quotidiana a diversi gruppi di popolazione, compresi bambini, anziani e persone con disabilità;
  • migliorare la raccolta e il monitoraggio dei dati – stabilire sistemi per monitorare e monitorare i livelli di attività fisica e utilizzare metodologie coerenti per consentire un monitoraggio accurato delle tendenze e dei confronti tra paesi;
  • promuovere la salute attraverso lo sport – lavorare per rafforzare il legame tra il settore dello sport e quello della salute e utilizzare gli strumenti sviluppati dall’OMS per aiutare le federazioni e i club sportivi a integrare la promozione della salute nelle loro attività.

Il rapporto OMS/Europa evidenzia la necessità di maggiori investimenti e impegno politico per raggiungere gli obiettivi sanitari globali entro il 2030, compreso l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 3.4 delle Nazioni Unite, che è quello di ridurre di un terzo la mortalità prematura dovuta a malattie non trasmissibili.

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* Questo documento è stato prodotto con il contributo finanziario della Commissione Europea. Le opinioni qui espresse non riflettono in alcun modo l’opinione ufficiale dell’Unione Europea.

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