Se più donne venissero sottoposte a screening si potrebbero prevenire più di 20.000 tumori al seno ogni anno. Infatti, nonostante tutte le campagne di sensibilizzazione sul cancro al seno, il tasso di partecipazione è diminuito negli ultimi dieci anni. Nel 2010-2011 il tasso di partecipazione è stato del 52,7%. Per il periodo 2022-2023 scende di sei punti e scende al 48,5%. Ma quando dovresti fare il test e come?
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Screening regolare e autopalpazione
Si consiglia di sottoporsi ogni anno a uno screening oncologico con un operatore sanitario a partire dai 25 anni. E, poi, a partire dai 50 anni, la medicina consiglia una mammografia (una radiografia del torace) ogni due anni, fino ai 74 anni.
In parallelo, “Raccomandiamo anche l’autopalpazione, vale a dire esaminare personalmente il torace con una certa regolarità, per accertarsi che non vi siano anomalie” spiega la dottoressa Pauline Ridel, medico generico a Rennes.
“Quando c’è una storia di cancro nei genitori o nei fratelli e sorelle, questo richiede altre raccomandazioni, altri screening” aggiunge Pauline Ridel. Per questi pazienti il supporto può essere diverso e adattato a ciascuna patologia.
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Ginecologo, medico di base, ostetrica?
Ma a chi rivolgersi per primi per lo screening? Ero un po’ persa, quindi ho chiesto consiglio alla farmacia. Puoi quindi fissare un appuntamento con il tuo medico di famiglia, il tuo ginecologo o la tua ostetrica. Tutti sono autorizzati ad effettuare l’esame clinico. Ciò ti consente di ottenere un appuntamento più rapidamente. Il medico di base mi spiega che ogni paziente può richiedere questo esame durante qualsiasi visita medica.
L’esame clinico
Questo esame, che consiste nella palpazione del torace, dura solo pochi minuti. “C’è il metodo del quarto e il metodo della lumaca. L’importante, infatti, è palpare tutta la ghiandola”spiega Pauline Ridel. Dopo la palpazione controlla che non ci siano linfonodi clavicolari o ascellari. Ed è finito! In tutto l’esame è durato solo pochi minuti.
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Anche gli uomini ne sono colpiti
Sì, il cancro maschile non colpisce solo le donne. “Ma questo rappresenta meno dell’1% dei tumori al seno”mi spiega il medico di base. Anche loro sono quindi preoccupati da questi screening e possono, come le donne, eseguire l’autopalpazione per rilevare eventuali anomalie.
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