La prima pietra fu posata simbolicamente il 10 ottobre, lungo l’avenue du 14 aprile 1814. A nord di Bayonne, a due passi dagli edifici della città di Breuer (ZUP), si trova il cantiere del futuro centro sanitario Les Hauts di Bayonne. per iniziare. Alla cerimonia di lancio dei lavori, dalla terrazza del Centro di Oncologia e Radioterapia dei Paesi Baschi (COPB), hanno partecipato funzionari eletti di tutti gli schieramenti, commercianti, associazioni di quartiere, così come numerosi esponenti del mondo della medicina.
Lo stabilimento, che svolge un ruolo centrale nella cura del cancro, si è trasferito dal centro della città nel quartiere di Sainte-Croix nell’agosto 2023. Su questo terreno, che apparteneva alla comunità dell’agglomerazione Pays Basque, lungo la strada dipartimentale 810, la struttura è stata in grado di integrare locali nuovi e di maggiori dimensioni. Il centro sanitario, che dovrebbe essere costruito entro giugno 2026, è la continuazione di questo progetto, intrapreso dalla direzione del COPB.
L’edificio, con una superficie di 5.000 mq²sarà eretto sul terreno confinante. Il progetto ammonta a 15 milioni di euro, finanziato esclusivamente con fondi privati. Coloro che stanno dietro questo piano descrivono un centro multidisciplinare, focalizzato sull’oncologia e sull’assistenza psicologica. I futuri occupanti includeranno: il gruppo Océan Imaging che si sta allestendo con uno scanner, due risonanze magnetiche, due sale ecografiche e una piattaforma a raggi X; un laboratorio di analisi gestito da Inovie Axbio; la sede del comitato 64 della Lega contro il cancro; una dependance della clinica Château Caradoc, dedicata al trattamento dei disturbi alimentari; ma anche consultori di reumatologia e cardiologia, tra gli altri.
Supporto globale
Per giustificare il raggruppamento di questi diversi attori sotto lo stesso tetto, il direttore generale della COPB Maxime Bobin, all’origine del progetto, parla di un approccio “multidisciplinare” nella cura oncologica. “Dobbiamo considerare non solo il paziente nel suo insieme, ma anche gli operatori sanitari. L’obiettivo di questo centro è avere l’essenziale nello stesso posto, senza dover tornare al proprio veicolo. Si va dal laboratorio di analisi mediche all’imaging, con un centro di eccellenza che fornirà esami in collaborazione con il Centro Ospedaliero della Costa Basca», spiega l’oncologo e radioterapista.
Quest’ultimo evoca anche l’idea di offrire, all’interno della struttura, specialità innovative. Come l’oncocardiologia, disciplina in forte espansione, che si basa sul principio che tra i fattori di rischio cardiovascolare bisogna ormai annoverare anche una storia di chemioterapia per il cancro.
Fin dalla tenera età
Situata a 600 metri di distanza, la clinica Château Caradoc ha voluto partecipare al progetto. “L’idea è quella di riunire, nello stesso luogo, il viaggio del bambino e dell’adolescente nella gestione dei disturbi alimentari”, indica François Chevrier, il direttore dello stabilimento. Descrive “un grave problema di salute pubblica. Si tratta di promuovere la cura fin dalla più tenera età, a partire dagli 11 anni, cambiando il modo in cui guardiamo queste patologie psicologiche, ma anche costruendo partnership con altri professionisti presenti sul sito”.
“È una vittoria per il progetto e per il quartiere”
Gli eletti presenti alla cerimonia hanno tutti elogiato le ambizioni del futuro centro e il luogo prescelto. “Quando scegliamo di sviluppare tali attrezzature, di altissimo valore tecnologico e medico, è un vantaggio per il progetto e per il quartiere”, ha accolto con favore la deputata socialista Colette Capdevielle, eletta nella quinta circoscrizione elettorale dei Pirenei Atlantici.
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