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Lo Zimbabwe segnala i primi casi di una variante non specificata

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Un caso di vaiolo delle scimmie

Lo Zimbabwe, attraverso il Ministero della Sanità, annuncia la scoperta di due casi di mux senza che siano forniti dettagli sulla variante.

È nella capitale dello Zimbabwe, Harare, più precisamente nel distretto di Mberengwa, che i casi sono stati registrati. Il primo caso confermato è un bambino di 11 anni, i cui sintomi sono comparsi dopo un viaggio in Sud Africa. E per il secondo caso si tratta di un uomo di 24 anni anche lui ammalato al rientro da un viaggio in Tanzania. Entrambi vengono assistiti e la ricerca di potenziali contatti continua, indica il comunicato stampa.

Da due anni ormai l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato il vaiolo come un’emergenza sanitaria pubblica. Nel frattempo si registra la comparsa di una nuova variante della malattia infettiva che si è diffusa dalla Repubblica Democratica del Congo ai paesi vicini. Questa nuova variante in questione denominata “clade 1b” desta enorme preoccupazione perché considerata più trasmissibile e più pericolosa.

Colpiti 15 paesi africani

“Il Ministero della Sanità e del Benessere infantile desidera rassicurare l’opinione pubblica che la situazione è sotto controllo e invita il pubblico dello Zimbabwe a non farsi prendere dal panico”, si legge nella dichiarazione stampata dal Ministro della Sanità dello Zimbabwe Douglas Mombeshora. Il paese vicino, lo Zambia, dal canto suo, ha registrato il suo primo caso di mux la settimana scorsa. Tuttavia, non sono stati forniti dettagli sulla varietà.

Attualmente sono poco più di 15 i paesi africani colpiti dall’epidemia di mux dopo la ricomparsa del virus. Lo ha annunciato venerdì 11 ottobre l’Organizzazione mondiale della sanità. L’Oms ha richiamato l’attenzione anche sulle numerose varianti che aumentano i “livelli di complessità” della diffusione della malattia.

La RDC, uno dei paesi più colpiti

Il vaiolo delle scimmie, precedentemente noto come vaiolo delle scimmie, ha colpito negli ultimi decenni diversi paesi africani, ma nel 2022 l’epidemia ha raggiunto una scala globale. In Africa, i paesi più colpiti sono quelli della regione centrale e occidentale del continente, dove il la malattia è endemica. La Repubblica Democratica del Congo è uno dei paesi più colpiti dalla malattia. Fin dalla prima comparsa del virus negli anni ’70, la RDC ha registrato migliaia di casi ogni anno.

Il Paese rimane l’epicentro della malattia in Africa centrale a causa della sua vasta rete di foreste tropicali dove il virus circola tra gli animali selvatici, in particolare roditori e primati. Dal 2017, la Nigeria è teatro di una delle più grandi epidemie di vaiolo delle scimmie nell’Africa occidentale. Il Paese ha registrato molti casi, compresi i decessi. Questa ripresa ha allarmato la comunità internazionale perché ha dimostrato che la malattia potrebbe diffondersi nelle aree urbane e semiurbane, a differenza della sua distribuzione prevalentemente rurale.

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