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Smettere di fumare, una priorità in psichiatria!

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Au 20th secolo, una visione colpì immediatamente il visitatore che entrava per la prima volta in un reparto psichiatrico: quella delle dita e delle unghie (anche dei denti) ingiallite dalle sigarette in molti pazienti, fumatori incalliti. Le persone con malattie psichiatriche hanno “alti tassi di consumo di sigarette e un’alta probabilità di morire” per una patologia legata a questa dipendenza.

Psichiatria JAMA ricorda che gli ultimi cinquant’anni hanno tuttavia visto “un calo significativo del fumo”, almeno negli Stati Uniti. Ma, precisano gli autori da questo punto di vista, queste riduzioni appaiono “distribuite in modo diseguale” e la frequenza del fumo rimane ancora “elevata tra le persone con malattie psichiatriche”, anche tra i soggetti affetti da altre dipendenze.

Gli autori citano alcune statistiche edificanti su questo argomento: “in un grande ospedale psichiatrico del Maryland, il 62% dei pazienti affetti da schizofrenia fuma sigarette; Le patologie legate al tabacco sono responsabili del 53% dei decessi tra i pazienti schizofrenici, del 48% tra i soggetti bipolari e del 50% tra i pazienti depressi ricoverati negli ospedali californiani tra il 1990 e il 2005.

Aiutare i pazienti a gestire la loro dipendenza dal tabacco

Poiché gli psichiatri sono quindi preoccupati dal problema del fumo, in quanto dispongono, in quanto medici, delle competenze necessarie per trattare i disturbi legati al consumo di tabacco e del contatto regolare con questi pazienti che hanno maggiori probabilità di fumare, gli autori ritengono che “la valutazione e il trattamento La proposta sui disturbi legati al consumo di tabacco dovrebbe essere al centro della pratica psichiatrica. »

Nell’ambito di una valutazione psichiatrica, gli autori raccomandano di identificare sistematicamente la dipendenza da nicotina, anche sotto forma di sigarette elettroniche, per valutare in che misura il fumo e l’astinenza da nicotina «contribuiscono ai sintomi» giustificando questo intervento dello psichiatra.

I pazienti che smettono di fumare possono, secondo gli autori, “limitare le malattie legate al tabacco, evitare gli effetti dolorosi dell’astinenza o del craving e vivere più a lungo”. » Costituendo “una priorità per gli psichiatri”, questo duplice obiettivo (migliorare la qualità dell’esistenza e l’aspettativa di vita) consiste nell’aiutare i pazienti a gestire meglio la loro dipendenza dal tabacco.

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