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HUG partecipa alla creazione di gemelli digitali per l’ictus

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Nell’ambito di un programma di ricerca europeo, gli Ospedali universitari di Ginevra (HUG) e la ZHAW stanno sviluppando gemelli digitali per prevedere gli ictus e personalizzare i trattamenti.

Gli Ospedali Universitari di Ginevra (HUG), in collaborazione con l’Università di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW), partecipano attivamente al progetto GEMINI, che riunisce in totale una ventina di istituzioni. Questo programma di ricerca è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito dell’iniziativa “Orizzonte Europa” e beneficia del sostegno finanziario della Confederazione Svizzera. Tra il 2024 e il 2029 le due istituzioni svizzere riceveranno un finanziamento complessivo di 1,8 milioni di franchi per sviluppare tecnologie innovative nel campo della modellazione dell’ictus.

I ricercatori mirano a creare gemelli digitali in grado di simulare con precisione le specificità di ciascun paziente affetto da ictus. Secondo le informazioni disponibili sul sito web ufficiale del progetto GEMINI, sebbene negli ultimi decenni siano stati compiuti progressi significativi nella comprensione e nel trattamento dell’ictus, gli approcci attuali rimangono insufficienti per affrontare la complessità dei singoli casi. Gli studi clinici e i test sugli animali, sebbene essenziali, non coprono tutti gli aspetti come le comorbilità o il coinvolgimento di più organi.

Approfitta dei modelli personalizzati

La modellazione computazionale, attraverso la creazione di gemelli digitali, rappresenta un approccio promettente per colmare queste lacune. Questa tecnologia potrebbe non solo prevedere il rischio che si verifichi un ictus, ma anche la progressione della malattia e valutare l’efficacia dei diversi trattamenti. Gli operatori sanitari potrebbero così beneficiare di modelli personalizzati per adattare i trattamenti alle esigenze specifiche di ciascun paziente.

Il progetto GEMINI si concentra in particolare sulla modellizzazione degli ictus ischemici ed emorragici. I ricercatori sperano di convalidare i modelli computazionali dinamici, interoperabili e modulari disponibili e di recente sviluppo che coprano diversi livelli di scala e di organi, come il flusso sanguigno cerebrale o la trombosi sull’asse cuore-cervello.

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