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l’epidemia di colera è “finita” ma la situazione resta “sotto sorveglianza”

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Nessun caso è stato rilevato sull’isola dal 12 luglio. Le autorità sanitarie manterranno un “livello significativo di sorveglianza” per evitare una nuova epidemia.

Il segnale epidemico è “spento”. L’epidemia di colera che imperversava a Mayotte è ormai “finita”, ha indicato lunedì 7 ottobre in un comunicato stampa l’Agenzia sanitaria regionale del territorio d’oltremare. L’Azienda sanitaria trae questa valutazione dall’“assenza di casi” sul territorio dal 12 luglio.

“Se l’epidemia a Mayotte è ormai finita, le autorità nazionali e locali mantengono un elevato livello di vigilanza sul territorio”, avverte l’Ars.

Verrà quindi mantenuto un “livello significativo di sorveglianza” nei punti di ingresso nel territorio e nell’isola. E per una buona ragione, nuovi casi sono stati identificati nelle Comore e la stagione delle piogge “favorevole alla ricomparsa di varie malattie trasmesse dall’acqua” si sta avvicinando.

35.000 persone vaccinate

Il primo caso di colera è stato individuato nell’isola il 18 marzo, per un totale di 221 secondo l’ultima segnalazione del 12 luglio. Cinque persone sono morte a causa della malattia. La fine dell’epidemia è stata resa possibile soprattutto dall’individuazione di tutti i casi sospetti, dal trattamento di tutti i pazienti ospedalizzati e dalla vaccinazione di 35.000 persone, riferisce l’ARS.

“Questa strategia, accompagnata dall’attuazione di misure preventive, avrà contribuito a limitare in modo molto significativo l’impatto dell’epidemia a Mayotte nel pieno della crisi”, scrive l’agenzia.

Alla fine Mayotte non avrà vissuto la temuta epidemia di casi mentre i paesi vicini stanno ancora vedendo la comparsa di nuovi pazienti. Come nota Le Monde, una grave epidemia nel dipartimento francese avrebbe gravemente colpito il sistema sanitario, già indebolito dalla mancanza di personale sanitario.

Le autorità sanitarie locali chiedono il mantenimento di “misure precauzionali” come l’acqua potabile, il lavaggio regolare delle mani o la gestione degli escrementi, che rimangono “le più efficaci nella protezione dalla trasmissione di varie malattie trasmesse dall’acqua”.

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