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Verso una ricostruzione rivoluzionaria del seno grazie alle protesi 3D biodegradabili

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Nel 2023 in Francia sono stati registrati circa 61.214 nuovi casi di cancro al seno. In quasi un terzo dei casi, ablazioneablazione ha avuto luogo una mammella parziale o totale, chiamata mastectomia, e sebbene la ricostruzione del seno non sia obbligatoria, la maggior parte delle donne desidera ritrovare la silhouette più naturale possibile. Tuttavia, le tecniche convenzionali di ricostruzione del seno basate sull’utilizzo di protesi al silicone o sull’innesto di tessuto adiposo prelevato da un’altra parte del corpo non sono prive di rischi: rigetto, infezioni, indurimento del tessuto attorno alla protesi (i cosiddetti “gusci”).))rotture, asimmetrie o addirittura necrosi… Di fronte a questa constatazione, a avvioavvio francese, Reticolo medicoha sviluppato una soluzione unica: protesi mammarie stampate in 3D.

Realizzate su misura, queste protesi sono destinate ad essere assorbite!

Le protesi mammarie 3D sono dispositivi medici che si presentano come a tralicciotraliccio a forma di seno, realizzato in a materialemateriale biodegradabilebiodegradabile e biocompatibile. Stampate in 3D a partire dai dati morfologici della paziente, queste protesi sono interamente personalizzate per adattarsi alla forma, dimensione e simmetria del seno. Una volta impiantate sottopelle, fungono da supporto per la rigenerazione del tessuto mammario, perché la rete è studiata per favorire la vascolarizzazione e l’innervazione: così, viene gradualmente riassorbita, lasciando il posto ad un seno naturale.

Protesi della speranza: 3D per la ricostruzione del seno. © Informazioni M6

La promessa di una migliore esperienza per il paziente

Le protesi mammarie 3D limitano i rischi per la salute derivanti dalle tecniche convenzionali, offrono un risultato estetico più armonioso che si adatta ai cambiamenti fisiologici della paziente e sono più funzionali, consentendo il ripristino della sensibilità del seno attraverso la rigenerazione dei nervi, oltre a preservare la possibilità di allattare grazie al rispetto della struttura del seno e dei dotti lattiferi.

Attualmente in fase di sperimentazione clinica con il nome Mattisse (Ingegneria dei tessuti mammari per la ricostruzione del seno) in 50 pazienti volontari, le protesi potrebbero essere commercializzate nel 2026, previa presentazione di risultati conclusivi.

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