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affetta da cancro, ha seguito il suo sogno

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« Ad oggi sto bene. Sto raggiungendo la fine del mio trattamento, sto aspettando”, dice Sandrine Beynac. Nel febbraio 2023, l’infermiera di sala operatoria di Bordeaux ha lanciato la sua sfida, scalando il Kilimangiaro (5.895 m). Come un affronto al cancro al seno che la perseguita da dieci anni. Accompagnata da altre tre donne: Virginie Broussard, Vanessa Bréant e Sylvie Labes, la scommessa ha avuto successo, “erano essenziali. Abbiamo formato una squadra dall’inizio alla fine, c’era una vera unione senza conoscerci all’inizio. Mi hanno supportato tutto il tempo come se fosse ovvio fare questo percorso insieme. Oggi abbiamo un legame indissolubile”.

Questa avventura è ora oggetto di un film della regista-produttrice Valérie-Anne Moniot – anche presidente dell’associazione contro il cancro Personn’elles –, “Walking your life-Un’avventura oltre la cura” che sarà quindi presentato lunedì prossimo al cinema Grand Écran (1). “È stato curioso, quando abbiamo visto il film, abbiamo avuto l’impressione di essere di nuovo lì e ci ha anche reso consapevoli di ciò che avevamo realizzato”, sottolinea Sandrine Beynac.

Un percorso

Da quella che lei definisce una parentesi in un percorso di vita di cura, “ero ancora in cura in quel periodo”, ricorda, “un’esperienza unica, un’avventura umana eccezionale”. Un’esperienza dalla quale Sandrine Beynac vuole ricordare qualcosa di diverso dalla riuscita del progetto, dal risultato sportivo. “Arrivare in cima è stato bello, ma quello che mi ha colpito è stato il viaggio che abbiamo dovuto fare per arrivarci. Un percorso fisico, certo, ma anche un percorso psicologico, emotivo, un percorso di vita attraverso la malattia”, confida.

La mente è la grande forza del quarantenne, quella che gli ha permesso di superare le prove della malattia e che quindi lo ha accompagnato sulla montagna africana, “ha partecipato per oltre il 50% alla riuscita della salita “. Una forza che gli ha permesso di andare oltre i suoi dubbi, anch’essi presenti: “Ho dubitato tutto il tempo, fino all’ultimo momento. Avevo paura di rimanere deluso di non riuscire ad arrivare fino in fondo. Anche un’ora prima di arrivare in vetta”. Di questo arrivo, infatti, ha solo un vago ricordo, «c’era confusione, c’era la stanchezza, la mancanza di ossigeno. Sembrava un po’ irreale. È stato molto tempo dopo che me ne sono reso conto davvero.

Nel momento in cui Sandrine Beynac valuta una nuova sfida, “Voglio tornare in quota la prossima estate, ma il progetto è ancora in fase di studio”, la sua esperienza può portare un messaggio alle donne malate di cancro, “dovete permettervi di prenditi del tempo per te stesso. È importante realizzare se stessi, credere nei propri sogni qualunque essi siano, volerli realizzare. L’idea è davvero crederci”, afferma.

(1) La proiezione-dibattito è prevista alle 20:30. Prezzo unico: 6,50 euro.

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