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Preoccupazione dell’OMS per questo nuovo virus simile all’Ebola, le autorità belghe chiedono una maggiore vigilanza

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La KU Leuven ha fatto rimpatriare due studenti dal Ruanda a causa della nuova epidemia del virus mortale Marburg, che ha già causato 11 morti nel paese, principalmente a Kigali. Il governo belga chiede a chiunque ritorni dal Ruanda di monitorare i sintomi e di consultare un medico se necessario.

L’Università precisa che gli studenti, che stavano svolgendo un tirocinio presso l’ospedale di Kigali, godono di buona salute, indicano i colleghi di Nieuwsblad. Steven Callens, specialista in malattie infettive presso l’UZ Gent, sostiene questa decisione e sottolinea che il virus Marburg è estremamente mortale, ma può essere trasmesso solo attraverso fluidi corporei come sangue, vomito e diarrea.

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Anche se non esistono farmaci né vaccini, Callens sottolinea che la mortalità può essere ridotta al 20% se le cure intensive vengono fornite rapidamente. Ma nelle regioni dove l’igiene ospedaliera è carente la situazione diventa più critica, soprattutto quando non vengono prese le prime precauzioni, come l’uso di indumenti protettivi e mascherine.

Il virus, simile all’Ebola, si manifesta con febbre, dolori muscolari e può progredire rapidamente fino a gravi emorragie e insufficienza d’organo, portando spesso alla “morte entro una settimana senza trattamento”. I sintomi possono comparire tra 2 e 21 giorni dopo l’infezione.

Sebbene il rischio di un’epidemia in Europa sia basso, l’OMS è preoccupata per la mancanza di cure e per la letalità del virus, con tassi di mortalità che hanno raggiunto l’88% durante un’epidemia in Angola nel 2005. All’UZA sono stati preparati dei letti per ospitare eventuali casi in Belgio e le autorità insistono sull’importanza di una maggiore vigilanza per evitare la diffusione.

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