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cosa devi sapere su questa malattia trasmessa dalle zanzare

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Par

Lia Pippinato

Pubblicato il

29 settembre 2024 alle 12:38

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Presente in Francia dagli anni ’60, il virus del Nilo occidentale, trasmesso dalle zanzare, si diffonde sempre più rapidamente. Nell’Hérault sono stati rilevati 14 casi nei cavalli e due nell’uomo. Ecco cosa sappiamo di questa malattia che colpisce uccelli, cavalli e esseri umani.

Come si trasmette il virus del Nilo occidentale?

Il virus del Nilo occidentale è un virus trasmesso dalle zanzare del genere Culex, presenti ovunque sul pianeta, nei climi tropicali, temperati e anche in quota. Queste zanzare pungono gli uccelli per nutrirsi del loro sangue, ed è così che il virus si trasmette da uccello a uccello. Tuttavia, le zanzare sono opportuniste e non si limitano agli uccelli. Possono anche mordere altre specie animali, come cavalli o esseri umani, permettendo al virus di diffondersi ad altri ospiti.

Haoues Alout, ricercatore dell’INRAE, spiega: “I Culex possono crescere in ambienti molto diversi, che si tratti di aree urbane attorno ad acque inquinate o di paludi della Camargue. »


Questa adattabilità rende pericolosa la loro presenza in molte regioni. Si trovano in tutta la Francia, in particolare in Aquitania, dove sono stati segnalati casi nei cavalli.

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Dagli anni ’60, il virus del Nilo occidentale si è diffuso in Francia, dove è stato rilevato per la prima volta in Camargue. Inizialmente i casi di infezione si sono verificati sporadicamente. Ma a partire dagli anni 2000, la loro frequenza e il loro numero sono aumentati e nel 2018 un’ondata di dimensioni senza precedenti ha colpito l’Europa (più di 1.500 casi). Questo cambio di ritmo, divenuto ormai annuale, preoccupa i ricercatori.

Quali sono i sintomi dell’infezione da virus del Nilo occidentale?

I sintomi variano tra specie e individui. Gli esseri umani e i cavalli sono le principali vittime del virus; i segni più visibili sono disturbi neurologici gravi, ma non sono comuni. Nei cavalli si osserva spesso atassia, cioè perdita di coordinazione dei movimenti, e tremori. Questi sintomi possono portare alla morte dell’animale.

Gli esseri umani, d’altra parte, raramente sviluppano sintomi. Circa l’80% delle infezioni umane sono asintomatiche. Tuttavia, nei casi in cui compaiono, i sintomi sono generalmente lievi e si manifestano con febbre moderata, mal di testa o dolori muscolari. Ma in alcuni casi, soprattutto negli anziani o negli immunodepressi, l’infezione può portare a gravi complicazioni neurologiche. “I pazienti più gravemente colpiti soffrono di meningite, encefalite, disturbi di coordinazione e talvolta paralisi parziale”, spiega Haoues Alout. Il virus appartiene alla stessa famiglia della dengue e della febbre gialla, con una capacità simile di colpire il sistema nervoso centrale. Nei pazienti con sintomi gravi è spesso necessario il ricovero in terapia intensiva.

Esiste una cura o un vaccino?

Ad oggi, non esiste un trattamento specifico per curare le persone infette dal virus del Nilo occidentale. La gestione medica si concentra sul trattamento dei sintomi, in particolare nelle forme gravi in ​​cui è spesso necessaria la terapia intensiva per gestire i disturbi neurologici. Per quanto riguarda la prevenzione, recentemente è diventato disponibile un vaccino per proteggere solo i cavalli. Per l’uomo ad oggi non è disponibile alcun vaccino.

Di fronte all’assenza di cure curative e di vaccini, la migliore difesa contro il virus resta la prevenzione dalle punture di zanzara. L’uso di repellenti, l’uso di indumenti protettivi e l’installazione di zanzariere alle finestre sono misure efficaci per ridurre il rischio di morsi. In alcune aree a rischio, i comuni e le agenzie sanitarie regionali (ARS) intervengono spruzzando insetticidi per ridurre le popolazioni di zanzare.

Un altro aspetto a cui prestare attenzione è il rischio di trasmissione attraverso la trasfusione di sangue. Se viene rilevato un caso umano in un dipartimento, vengono messe in atto misure rigorose per monitorare le donazioni di sangue. Le persone che sono state infettate dal virus non possono donare il sangue per almeno 28 giorni dopo l’infezione, per ridurre al minimo il rischio di trasmissione accidentale.

Perché il virus del Nilo occidentale si diffonde sempre di più?

Diversi fattori spiegano la recrudescenza delle epidemie del virus del Nilo occidentale in Europa. Il primo di questi è probabilmente il riscaldamento globale. “Con temperature più elevate e inverni più miti, le zanzare proliferano più facilmente, favorendo la trasmissione del virus”, spiega Haoues Alout. Questo perché le zanzare Culex si riproducono più rapidamente in ambienti caldi e umidi e il cambiamento climatico sta espandendo le aree in cui queste zanzare possono sopravvivere e moltiplicarsi.

Inoltre, il virus stesso si evolve. Gli scienziati hanno scoperto che alcune varianti più patogene del virus si diffondono più rapidamente e più lontano nell’Europa settentrionale, causando sintomi più spesso negli esseri umani. Sembra che le zanzare stesse stiano diventando più efficienti nel trasmettere queste varianti, il che potrebbe spiegare l’intensificazione delle epidemie. Poiché il virus del Nilo occidentale continua a diffondersi, è necessaria la vigilanza. Con oltre 700 casi umani registrati in Europa nel 2023, il rischio rimane molto presente, estendendosi a nuove aree geografiche, e le zanzare potrebbero continuare a guadagnare terreno negli anni a venire.

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