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Virus responsabile della febbre emorragica Congo-Crimea trovato per la prima volta nei bovini in Israele

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In Israele è emersa una minaccia sanitaria senza precedenti. Per la prima volta, il virus responsabile della febbre emorragica Congo-Crimea (CCHF) è stato rilevato nei bovini in diverse regioni del paese, tra cui le alture del Golan, la valle di Jezreel e il Carmelo meridionale. Questa scoperta è stata confermata dal Ministero dell’agricoltura israeliano, che ha anche segnalato la presenza di zecche portatrici del virus.

La CCHF, una malattia virale che colpisce bovini, ovini ed esseri umani, è trasmessa principalmente dalle zecche che si nutrono del sangue di animali infetti o tramite il contatto diretto con i loro fluidi corporei. Sebbene il ministero assicuri che non vi è alcun rischio di contaminazione tramite il consumo di carne o latte, la potenziale gravità di questa malattia negli esseri umani solleva serie preoccupazioni.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la CCHF si manifesta negli esseri umani con l’insorgenza improvvisa di sintomi quali febbre, dolori muscolari e nausea. Ciò che più allarma è il suo alto tasso di mortalità: circa il 30% dei casi diagnosticati può essere fatale. Sebbene questa sia la prima volta che il virus è stato identificato in Israele, è comune in altri paesi del Medio Oriente, dell’Africa, dell’Asia occidentale e dell’Europa sudorientale. Il ministero sottolinea che solo le persone a stretto contatto con bestiame o pecore sono a rischio di contrarre la malattia.

Di fronte a questa minaccia emergente, le autorità sanitarie israeliane chiedono vigilanza, in particolare per coloro che lavorano vicino agli animali al pascolo. Si raccomandano vivamente misure precauzionali rafforzate per prevenire la diffusione di questo virus potenzialmente mortale.

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