Nuova difficile udienza presso la Corte d’assise dell’Hérault, dove Sandrine Pissarra, 54 anni, rischia l’ergastolo per aver fatto morire lentamente la figlia a Montblanc il 6 agosto 2020. Suo fratello e sua sorella hanno raccontato gli ultimi istanti della sfortunata donna, in modo pesante atmosfera.
“Mi sono tolto la maglietta di Amandine e mi sono detto, oh sì, che caldo.” Ora dopo ora, il crescendo di orrore continua alla corte d’assise dell’Hérault, dove viene giudicata Sandrine Pissarra, 54 anni, accusata di aver fatto morire di fame, il 6 agosto 2020 a Montblanc, sua figlia di 13 anni. Rischia l’ergastolo per atti di tortura e barbarie. Il suo compagno, Jean-Michel Cros, 49 anni, rischia 30 anni per privazione di cure e cibo.
In ginocchio, sul picchetto, a strapparsi i capelli
Ambre aveva 14 anni quel giorno d’estate in cui finì il calvario di Amandine, sua sorella minore. Con Ethan, allora dieci anni, hanno sempre sofferto anche il sadismo materno. “Abbiamo ricevuto, ma molto meno di Amandine”. Dettagli ambrati, con una voce curiosamente allegra.
“Le punizioni in ginocchio, sul rogo, le ho subite. Tirarsi i capelli, per me andava bene. Era soprattutto Amandine. Io sono stato punito di più per ciò che amavo, l’equitazione, il telefono. Nonostante le botte che ci dava mia madre, avevamo tutto ciò che volevamo, mentre Amandine no, si creava gelosia”.
Nel 2020, Amandine ha preso una certa distanza, essendo stagista al Sigean College. Il confino del 17 marzo la rimanda all’inferno.
In un ripostiglio su una brandina
“All’inizio dormiva con me al secondo piano, poi era nel ripostiglio, su una branda.” Un camerino ingombro di scatole e vestiti, che sarà dotato di telecamere, le cui immagini arrivano sui telefoni della coppia, e dove lei sarà solitaria e affamata.
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“La mamma era molto più aggressiva durante il parto. Fu quando Jean-Michel tornò al lavoro che i colpi iniziarono
sono collegati tra loro.“Amandine non ha tempo libero: “Doveva copiare le righe, altrimenti era in servizio. La mamma le ha detto che se fai 25 pagine potresti riuscire a mangiare stasera. Dovevo tenerla d’occhio quando la mamma non c’era, l’ho aiutata con le battute.
Tutti nudi per evitare furti
Amandine deve anche fare le pulizie, “completamente nudo per evitare furti dagli armadietti degli snack e metterne qualcuno in tasca”.
Ethan ricorda: “Mia madre sbatteva la testa contro i muri per un sì o per un no”. Amandine esce sempre meno dal suo armadio.
“Gli passavo il cibo sotto la porta quando mia madre non c’era.” dice il fratello che ora vive in una casa. “Alla fine mia madre era ancora lì, andavamo avanti con le nostre vite e mia sorella era di sotto” dice Ambra. “Mia madre stava lavorando a maglia davanti alla TV e guardava sul telefono cosa stava facendo Amandine e se lo stava facendo bene.”
Dice cose incomprensibili
Il 6 agosto Ambre si sveglia verso mezzogiorno. “Vedo la mamma, un po’ nel panico, che mi dice che Amandine sta molto male e allo stesso tempo Jean-Michel sta aiutando Amandine a salire al secondo piano. La mamma mi ha detto di farle la doccia.“Amber la spoglia. “Con le botte che ha preso, sapevo benissimo che aveva dei segni, ma d’altra parte la magrezza non mi aspettavo proprio. Stava parlando con me, non capivo cosa stesse dicendo. La mamma ha detto che l’abbiamo portata al pronto soccorso e lì aveva le convulsioni e aveva la bava alla bocca. Mia madre ha chiamato i vigili del fuoco, ho detto, lasciamo perdere, è morta.
28 chili per 1,55 m
I giurati sono lividi, in una stanza gremita di silenzio da cattedrale.
Amber pesava 28 kg per 1,55 m ed è morta di setticemia“un’infezione grave causata da un germe che uccide entro 48 ore in quasi il 40% dei casi, in persone immunocompromesse o malnutrite” crede il professor Baccino, medico legale.
“Come orifizio d’ingresso abbiamo potuto vedere le lesioni da graffio. Manteniamo l’ipotesi che abbiamo provato a rinnovarlo troppo in fretta.” Il patologo descrive le molteplici contusioni, abrasioni e piaghe da decubito riscontrate sul suo corpo. Quanto tempo per tale magrezza?
“Non lo so, ma le è stata imposta una massiccia restrizione alimentare per quattro settimane o più. Doveva essere appena cosciente, quando sei così malnutrito c’è un punto in cui il pensiero smette di funzionare.
La madre conferma il racconto della figlia
Sandrine Pissarra, che martedì sera ha ammesso a malincuore dopo averlo a lungo negato, conferma La storia di Ambra. “E voglio ringraziarla perché nonostante la sua giovane età ha detto quello che è realmente successo”.
Jean-Michel Cros, in lacrime, si alza e guarda il soffitto.
“Dò la colpa a me stesso, avrei dovuto reagire, mi dispiace”. Lungo silenzio. “Ogni giorno parlo con lui” Lui che ha chiuso così tanto gli occhi sembra aver avuto l’idea di dare ad Amandine quella mattina una bevanda proteica, affinché potesse ritrovare le forze. Si rende conto che questo gesto ha ucciso Amandine, che avrebbe potuto ancora essere salvata.
“Amo ancora mia madre, ma non tanto quanto prima, e Jean-Michel è il mio vero padre” insiste Ethan, sopravvissuto di questa famiglia tossica. “È triste da dire, ma amerò sempre mia madre” conferma Ambre, anche lei emotivamente devastata.
“Vorrai mai avere figli?” mi chiede Darrigade, l’avvocato di sua madre.“Ah no, niente bambini, mi spiace ma non lo sopporto!” risponde con uno scoppio di risate. Venerdì il verdetto.