L’ESSENZIALE
- Con oltre 3.100 casi diagnosticati ogni anno in Francia e 770 decessi, secondo l’INCa il cancro cervicale potrebbe essere evitato in nove casi su dieci grazie allo screening e alla vaccinazione contro il papillomavirus umano (HPV).
- Nonostante il tasso di partecipazione allo screening sia leggermente aumentato negli ultimi anni, il 40% delle donne interessate non effettua questo esame regolarmente, compromettendo le possibilità di prevenzione e trattamento precoce.
- La frequenza consigliata è ogni tre anni per le donne dai 25 ai 29 anni, poi ogni cinque anni a partire dai 30 anni. Per semplificare il processo, il sito Jefaismondepistage.e-cancer.fr offre un accesso diretto alle piattaforme di appuntamenti online.
Con oltre 3.100 casi diagnosticati ogni anno in Francia e 770 decessi, il cancro cervicale rimane una grave minaccia per le donne. Questo tumore, il cui tasso di sopravvivenza a 5 anni è in diminuzione (63% nel 2015 rispetto al 66% nel 1990), potrebbe tuttavia essere evitato in nove casi su dieci grazie a due importanti strumenti preventivi: lo screening e la vaccinazione contro il papillomavirus umano (. HPV). È quanto sottolinea il National Cancer Institute (INCa) in un comunicato stampa diffuso il 9 gennaio.
Perché è essenziale uno screening regolare?
Lo screening aiuta a identificare lesioni precancerose o tumori in una fase iniziale, prima che compaiano i sintomi. In questi casi i trattamenti sono più leggeri, preservano maggiormente la fertilità e riducono i postumi legati alla malattia. “ Associato alla vaccinazione contro il papillomavirus umano, consigliata a partire dagli 11 anni, questo screening può debellare questo tumore “, secondo il Cancer Institute. Al contrario, quando il cancro viene diagnosticato tardi, le cure necessarie sono spesso più estese e le possibilità di guarigione diminuiscono.
Tra il 2020 e il 2022 il tasso di partecipazione allo screening è stato del 59,5%, in leggero aumento rispetto al periodo precedente. Resta il fatto che il 40% delle donne interessate non effettua regolarmente questo esame, compromettendo le possibilità di prevenzione e di trattamento precoce.
L’esame, consigliato alle donne dai 25 ai 65 anni, varia a seconda dell’età: tra i 25 ei 29 anni, un prelievo citologico può individuare cellule anomale; tra i 30 ed i 65 anni l’analisi ricerca la presenza del papillomavirus umano (HPV).
Dove e come fare il test?
La frequenza consigliata è ogni tre anni per le donne dai 25 ai 29 anni, poi ogni cinque anni a partire dai 30 anni. L’assicurazione sanitaria facilita l’accesso a questo esame inviando inviti alle donne che non sono state sottoposte allo screening. Si ricorda inoltre che l’analisi del campione è coperta al 100% senza alcun costo anticipato.
Lo screening può essere effettuato da un ginecologo, da un medico di base o da un’ostetrica, in vari luoghi: centri sanitari, ospedali o laboratori su prescrizione medica. Per semplificare il processo, il sito Jefaismondepistage.e-cancer.fr offre un accesso diretto alle piattaforme di appuntamenti online.
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