Un paziente paraplegico torna a camminare grazie ai ricercatori svizzeri

Un paziente paraplegico torna a camminare grazie ai ricercatori svizzeri
Un paziente paraplegico torna a camminare grazie ai ricercatori svizzeri
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Un paziente di 54 anni che è diventato paraplegico nel 2006 dopo un incidente sugli sci che gli aveva causato una lesione al midollo spinale, ha riacquistato la capacità di camminare. Per comprendere questo fenomeno è necessario saperlo camminare richiede che il cervello trasmetta segnali elettrici al midollo spinalesituato alla base del cranio, che distribuisce questi segnali a tutti i nervi del corpo. Un tratto del midollo provoca una paralisi più o meno significativa a seconda del livello della lesione.

Più alta è la sezione, più grave è il danno.. Se è localizzato alla base del cranio può essere fatale perché sono colpiti i centri respiratori. Un po’ più in basso si ha la tetraplegia, con la paralisi di braccia e gambe. Ancora più in basso c’è la paraplegia, che colpisce solo le gambe.

Come sono riusciti i neurochirurghi a far camminare di nuovo il paziente?

Se il cordone viene tagliato, alcune fibre nervose possono rimanere presenti ma inattive. I ricercatori hanno scoperto che stimolando l’ipotalamo, una parte del cervello, potevano riattivare queste fibre, permettendo al paziente di camminare di nuovo.. Ovviamente aveva bisogno di fisioterapia, ma era su una sedia a rotelle. Adesso cammina e sale anche le scale.

Questo progresso medico è tanto più notevole man mano che l’intervento viene eseguito senza anestesia generale. Il paziente rimane cosciente, perché la stimolazione mira a ripristinare le capacità motorie senza influenzare altre aree del cervello, come il linguaggio. Con l’anestesia locale, non appena l’ipotalamo viene stimolato, il paziente avverte il bisogno di camminare.

Il prossimo passo sarà combinare questo nuovo approccio di stimolazione dell’ipotalamo con una tecnica esistente di stimolazione del midollo spinale, al fine di migliorare il recupero dei pazienti affetti da lesioni del midollo spinale. Possiamo immaginare che domani sempre più pazienti paraplegici e perché no quadriplegici riacquisteranno l’uso degli arti.. Non è fantascienza, è scienza. Questa è la vera speranza.

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