Nonostante il successo degli antiretrovirali, lo stadio dell’AIDS e le sue complicanze non sono scomparse. Quasi il 25% delle infezioni da HIV in Francia vengono scoperte in uno stadio avanzato. “Appare necessario rafforzare azioni mirate e ripetute di prevenzione e screening nelle popolazioni più esposte, continuando al contempo lo screening sistematico nella popolazione generale, almeno una volta nella vita quando richiede cure”, rileva l’Alta Autorità sanitaria (HAS).
La PrEP, uno strumento di prevenzione vero e proprio
La base della prevenzione consiste nel consentire alle persone a rischio di infezione di adottare almeno uno degli strumenti tra quelli che hanno dimostrato la loro efficacia. In particolare il preservativo (interno ed esterno), il trattamento post-esposizione (PET) dopo una relazione a rischio, la profilassi pre-esposizione (PrEP), assunto in modo continuativo o prima e dopo una pratica sessuale non protetta.
Nelle sue ultime raccomandazioni sulle buone pratiche, l’HAS riafferma l’importanza della profilassi pre-esposizione (PrEP) come strumento di prevenzione particolarmente efficace di per sé. Raccomanda la necessità di espandere la PrEP oltre gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini con più partner che attualmente rappresentano quasi tutte le prescrizioni. “Le donne rappresentano il 32% delle nuove infezioni nel 2021 ma solo il 2,5% delle nuove iniziazioni alla PrEP; siamo riusciti a raggiungere il pubblico MSM urbano e istruito, ma abbiamo un punto cieco tra le donne, tra le persone trans, tra le persone in grande precarietà”, ha sintetizzato lo specialista in malattie infettive nel 2022 per l’International Journal of Medicine (JIM Gilles). Pialloux, primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale Tenon (Parigi).
L’uso della PrEP, che qualunque medico può prescrivere, deve essere sistematizzato “in tutte le situazioni considerate a rischio di esposizione all’HIV indipendentemente dal genere e dall’orientamento sessuale della persona”. MSM, donne transgender, coppie eterosessuali sierodifferenti, popolazione generale esposta, consumatori di droghe per via endovenosa, la PrEP si è dimostrata efficace per tutte queste categorie di popolazione. “L’insorgenza dell’infezione da HIV durante il trattamento con PrEP è rara e principalmente legata alla scarsa aderenza al trattamento preventivo; richiede una rapida consulenza specialistica. »
La PrEP come complemento al TPE?
Un altro strumento di prevenzione, meglio conosciuto della PrEP, è il trattamento post-esposizione (PET). Si tenga presente che dopo un rapporto con una persona sieropositiva, la TPE non è indicata quando il partner affetto da HIV ha ricevuto un trattamento antiretrovirale per più di 6 mesi e ha un’ultima carica virale non rilevabile (
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