In Francia circa 200.000 persone convivono con il virus dell’AIDS, ma alcune non ne sono consapevoli a causa della mancanza di screening. Eppure questa è la questione centrale nella lotta contro l’HIV, insiste Frankie Lamme, attivista dell’associazione AIDES di Rouen. Prima del giornata mondiale contro l’AIDS questa domenica, 1 dicembre, lo vuole credere nell’eradicazione della malattia.
France Bleu Normandie: In Normandia, si stima che 146 persone scopriranno di essere sieropositive nel 2023. Perché non riusciamo a debellare questo virus in Francia?
Frankie Agnello: Il problema è in realtà lo screening. La sfida più grande è fare il test per scoprire il tuo stato di HIV, poiché una volta scoperto il tuo stato di HIV, potrai avere accesso alle cure oggi stesso. E questo trattamento permetterà di non contaminare più gli altri perché controllerà questo virus. In termini semplici, per ottenere una carica virale non rilevabile, questo è ciò che chiamiamo il termine utilizzato e che significa non rilevabile, non trasmissibile.
È possibile debellare il virus da tutto il mondo entro il 2030? Questo è l’obiettivo dell’Onu, delle Nazioni Unite.
Sì, se il 95% delle persone sieropositive conoscesse il proprio status e tra loro il 95% avesse accesso alle cure e tra questi il 95% raggiungesse una carica virale non rilevabile, potremmo raggiungere questo obiettivo nel 2030. Ma durante il periodo Covid, che purtroppo, nonostante tutta l’attenzione delle persone, abbiamo notato un calo dello screening. Ora questo è il problema principale, almeno in Francia, dato che siamo molto bravi sulle ultime due cifre di questa cascata, mentre per quanto riguarda lo screening c’è ancora molto lavoro da fare.
Secondo Santé Publique France, in Francia sono circa 25.000 le persone che non sono consapevoli del proprio stato di sieropositività. Tre anni fa abbiamo realizzato un reportage davanti al liceo Corneille di Rouen. Quando abbiamo chiesto loro se usassero il preservativo durante i rapporti sessuali, molti ci hanno detto di no. L’HIV non fa più paura?
In effetti, fa meno paura. Ma allo stesso tempo, è vero che oggi una persona che vive con l’HIV ha una vita del tutto normale, quindi potremmo capire che non fa più paura e che non ne parliamo più poiché oggi viviamo in modo del tutto normale con l’HIV. Ora parliamo di preservativi. Ci sono anche molti altri modi per proteggersi oggi. Abbiamo anche un trattamento preventivo per le persone più esposte. Questa carica virale non rilevabile che permette di non trasmettere più il virus è davvero lo strumento migliore per porre fine all’epidemia. Quindi, ancora una volta, è la proiezione ad essere importante.