Il bilancio della previdenza sociale 2024 adottato un anno fa comprendeva una disposizione che consentiva all’Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali (ANSM) di autorizzare la vendita in Francia di medicinali a base di cannabis, aprendo così la strada a una generalizzazione dell’uso di questi prodotti.
Questo via libera si basa in particolare sui risultati favorevoli di una sperimentazione avviata dal 2021, che ancora oggi riguarda più di 1.800 pazienti che utilizzano questi farmaci, e che deve concludersi il 31 dicembre.
Ma l’esecutivo non ha adottato i testi normativi necessari per applicare questa disposizione, e pazienti e medici “rischiano di ritrovarsi di nuovo in un vicolo cieco” nel 2025, ha spiegato Ludovic Rachou, presidente dell’Unione delle imprese industriali per la valorizzazione degli estratti di canapa (Uivec ).
Secondo lui, i pazienti coinvolti nell’esperimento non potranno più avere accesso ai prodotti “da gennaio o febbraio, quando le farmacie ospedaliere” avranno esaurito le loro scorte, ha spiegato.
Per quanto riguarda l’accesso a nuovi pazienti, continuerà ad essere impossibile, come già avvenuto dalla chiusura della sperimentazione il 31 marzo.
Dolore non alleviato
Di fronte a questa situazione, l’Uivec e le associazioni dei medici e dei pazienti chiedono al governo di utilizzare il progetto di bilancio 2025 della Previdenza Sociale per prolungare in extremis la sperimentazione in corso dal 2021. «Dietro queste scadenze ci sono migliaia di pazienti traditi che vedono la loro speranza di beneficiare di nuovi trattamenti svaniscono. Sono i pazienti, già sofferenti, che sono costretti a subirne le conseguenze», lamentano una quindicina di medici e una decina di associazioni di pazienti, in una lettera inviata dall’Uivec al ministro della Salute.
“Come spiegare che in Francia, paese della Previdenza Sociale, non siamo in grado di seguire l’esempio dei 22 paesi dell’Unione Europea che hanno già autorizzato la cannabis terapeutica? », chiedono.
La cannabis terapeutica viene utilizzata per migliorare la qualità della vita dei pazienti che soffrono di dolore non alleviato da altri farmaci. Può essere utilizzato in particolare in caso di cancro, sclerosi multipla, epilessia o malattie rare. Il beneficio terapeutico della cannabis è oggetto di dibattito e sia l’Accademia di Medicina che l’Accademia di Farmacia ne hanno criticato la sperimentazione.