Si stima che dal 15 al 20% dei francesi dovrà sopportare a dolore alla spalla prima o poi. “Tra questi dolori il più comune è il danno alla cuffia dei rotatori (tendinopatia e borsite). Rappresentano tra il 44% e il 65% delle visite mediche per sindrome della spalla dolorosa.”, indica la Società francese di riabilitazione della spalla (SFRE). Questi attacchi sono caratterizzati da a pannello di sintomi che varia dal formicolio localizzato al dolore durante il movimento attraverso la perdita di forza del braccio, i sintomi dipendono dalla lesione e/o dal zona infiammatoria.
Dietro questo nome originale si nasconde in realtà un insieme di quattro tendini (piccolo rotondo, sovraspinato, sottospinato e sottoscapolare) che collegano i muscoli della spalla all’estremità dell’omero, l’osso che va dalla spalla al gomito.
Come accennato in precedenza, la tendinite o tendinopatia (e la borsite che generalmente è causata da tendinite) della cuffia dei rotatori è una condizione molto comune. Si distingue per il dolore derivante dall’usura dei tendini, essi stessi alimentati da movimenti ripetitivi (è una patologia che colpisce particolarmente alcune professioni, si stima inoltre che la tendinite della cuffia dei rotatori colpisca Il 30% dei dipendenti ha più di 50 anni) e favorito dall’età, dai traumi, dalla pratica di determinati sport.
L’infiammazione dei tendini (tendinite) può anche degenerare in rottura totale o parziale tendini. Rottura che può essere anche conseguenza di un urto o di un incidente.
La rottura parziale o totale della cuffia dei rotatori si verifica a seguito di una caduta o (più spesso) è dovuta all’usura dei tendini. In quest’ultimo caso è più generalmente interessato il tendine del sovraspinato. Le due cause possono anche sommarsi.
“Nei soggetti più anziani può essere sufficiente un semplice movimento falso durante un’attività innocua, come stendere la biancheria o sollevare la borsa della spesa.”, si apprende dal sito dell’ospedale di Tour, una struttura sanitaria svizzera.
Chirurgia come ultima risorsa?
Una volta effettuata la diagnosi, il Alta Autorità Sanitaria (HAS) raccomanda in via prioritaria – per le rotture legate a tendinopatie degenerative – le cosiddette cure funzionali: cure medicinali (antidolorifici, antinfiammatori) e fisioterapiche.
Questa è l’opzione consigliata per gli anziani, generalmente preferita all’intervento chirurgico, a meno che non sia necessario perdita di mobilità è troppo importante.
Se il trattamento funzionale fallisce, tuttavia, l’unica alternativa è la chirurgia. Parecchi tecniche chirurgiche sono proposti e oggi perfettamente padroneggiatoma i postumi chirurgici possono essere lunghi (immobilizzazione del gomito attaccato al corpo per 6 settimane poi riabilitazione) e non siamo immuni da una recidiva, è infatti la complicanza più comune dopo un intervento chirurgico di questo tipo. Preoccuparebbe Il 20% degli operati.
Un nuovo trattamento efficace per prevenire le recidive
In queste condizioni, i risultati dello studio condotto da ricercatori giapponesi, pubblicato lo scorso settembre sul Giornale di chirurgia della spalla e del gomito sono i benvenuti!
Le loro conclusioni? IL plasma atmosfericouna tecnica relativamente nuova, ma già utilizzata in medicina (ad esempio in dermatologia) potrebbe essere una vera soluzione per prevenire le recidive. Testato in questo studio su conigli e più precisamente su lesioni suturate (come dopo un intervento chirurgico), l’i irradiazione del plasma atmosferico ha dato buoni risultati: i ricercatori hanno osservato una migliore rigenerazione del tessuto osseo e soprattutto”che la forza richiesta per rompere la cuffia dei rotatori irradiata al plasma dopo 8 settimane è simile a quella richiesta nei modelli con cuffia intatta”, vale a dire prima su un’articolazione sana e non operata.