L’ibuprofene causa malattia rara, paziente resta 17 giorni in coma: “Un miracolo”

L’ibuprofene causa malattia rara, paziente resta 17 giorni in coma: “Un miracolo”
L’ibuprofene causa malattia rara, paziente resta 17 giorni in coma: “Un miracolo”
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“Era come se fossi bruciato dall’interno.” Ai colleghi del Sun, citati da La Dépêche, Jaqueline Gmack racconta la sua incredibile storia. Cosa ricorda? Pochissimo, ma già abbastanza per segnare la giovane 31enne.

Nel 2011, quella brasiliana ha voluto lenire il dolore legato alle sue mestruazioni. Come farebbe chiunque, decide di assumere una compressa di ibuprofene, un antidolorifico antinfiammatorio che riduce il dolore e limita il processo infiammatorio. È particolarmente indicato in caso di periodi dolorosi.

Sindrome di Stevens-Johnson

Ma la mattina dopo, la giovane donna si sveglia con il sangue in bocca. In preda al panico, è andata in ospedale dove le sue condizioni sono peggiorate. Ha tutta la faccia ricoperta di vesciche e riesce a malapena a vedere. I medici decidono di metterla in coma artificiale per alleviare il suo dolore.

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Jacqueline soffriva della sindrome di Stevens-Johnson, una condizione estremamente rara causata da una reazione eccessiva del corpo ai farmaci. Può verificarsi dopo l’assunzione di farmaci antiepilettici, antibiotici o analgesici antinfiammatori, come l’ibuprofene.

Dopo 17 giorni di coma, la giovane si è svegliata: “Non sapevo cosa mi fosse successo. Ho visto che avevo tutto il corpo fasciato e la mia vista era offuscata. Avevo un tubo in gola e non sentivo alcun dolore. È stato allora che ho capito che ero molto debole e che mi era successo qualcosa di grave.”

“Vorrei poter trovare una cura”

Sebbene sia scappata, è rimasta con cicatrici sul viso e sugli occhi, ma anche con problemi alla vista: “La mia famiglia non mi ha permesso di guardarmi allo specchio per diversi giorni. Quando finalmente mi sono guardato allo specchio, ho visto qualcuno che non riconoscevo. I medici mi hanno detto che era un miracolo che fossi sopravvissuto.”

Da allora ha dovuto sottoporsi a più di 20 operazioni, in particolare al viso e agli occhi perché oggi vede solo il 40%: “Vorrei poter trovare una cura per vedere di nuovo, ma combatto come un guerriero.”

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