Questo lunedì pomeriggio, durante la pausa pranzo, si è svolto un laboratorio di palpazione del seno al lavoro, un “intrattenimento” offerto dalla Lega contro il cancro. Dopo le prime risatine imbarazzate, la constatazione diventa chiara: pochissime donne sanno esattamente “come” automonitorarsi e “cosa” monitorare. Léa Masson, responsabile della prevenzione e promozione dello screening, ne decifra i principi fondamentali.
Per quello ?
Ogni anno si contano 60.000 casi di cancro al seno, di cui 12.000 fatali. In media, l’80% dei pazienti ha tra i 50 e i 74 anni, ma “si registrano sempre più tumori tra i quaranta e i cinquant’anni”, spiega Léa Masson, che sottolinea un secondo dato statistico: “Meno di una donna su due si è sottoposta allo screening all’età di 50 anni. »
Tra i principali fattori di rischio, contrariamente a quanto si crede, ci sono l’alcol, il tabacco, il sovrappeso, un’alimentazione squilibrata, la menopausa tardiva e la pubertà precoce. Oppure il fatto di essere nullipara o di non aver allattato.
Quando ?
Idealmente, l’autopalpazione dovrebbe essere effettuata una volta al mese, sotto la doccia e mentre si applica la crema, lontano dalle mestruazioni (qualche giorno dopo) a partire dai 25 anni.
Commento?
L’automonitoraggio è innanzitutto visivo: stare in piedi davanti allo specchio, con le mani sui fianchi o con le braccia alzate. In secondo luogo, l’autocontrollo si effettua anche palpando il seno: la mano opposta, tre dita (medio e indice) insieme, massaggia tutta la superficie del seno con piccoli movimenti circolari, dall’esterno verso l’interno, senza dimenticare il capezzolo. , poi risale fino all’ascella e alla clavicola.
Quali segnali dovrebbero avvisarti?
Un “grumo” dovrebbe allertare. Resta da differenziare la cisti (che rotola sotto le dita) e un tumore che aderisce alla massa. Qualsiasi cambiamento nell’aspetto del seno è sospetto: un’asimmetria improvvisamente accentuata, la comparsa di una pelle a buccia d’arancia, un rossore o una macchia che non guarisce, una “cavità” della pelle, una retrazione o secrezione di un capezzolo. Il laboratorio della Lega si conclude con la palpazione del busto del manichino, per sentire tumore e cisti sotto le dita.