Questa nuova pompa per insulina potrebbe cambiare tutto per i bambini affetti da diabete

Questa nuova pompa per insulina potrebbe cambiare tutto per i bambini affetti da diabete
Questa nuova pompa per insulina potrebbe cambiare tutto per i bambini affetti da diabete
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Nel Territorio di Belfort, Côme, 4 anni, è uno dei primi bambini in Francia a beneficiare di una rivoluzione per i pazienti diabetici: una pompa per insulina ad autoapprendimento che anticipa le loro esigenze.

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È una piccola rivoluzione, avvenuta nelle loro vite solo poche settimane fa. Dalla fine di settembre, nel Territorio di Belfort, Côme, 4 anni, è stato il primo bambino a testare un microinfusore per insulina “AI” (Intelligenza Artificiale). Un dispositivo “auto-apprendente”, che ha cambiato la vita quotidiana del ragazzino e della sua famiglia.

Vincent, suo papà, non ne fa mistero: la scoperta, nel 2022, del diabete insulino-dipendente di suo figlio Côme, “è stato un inferno”. Questo infermiere professionista, però, era forse più preparato degli altri a questa dura prova: lui stesso era diabetico. “Mi è stato detto che avevo poche possibilità di trasmettere il diabete ai miei figli, meno dell’1%” sospira l’infermiera.

Diabete di tipo 1, chiamato anche “insulino dipendente”è una malattia autoimmune in cui il corpo non produce più insulina da solo, un ormone che aiuta a regolare i livelli di zucchero nel corpo. Dovrai quindi assumerlo come un’iniezione e monitorare costantemente il livello di zucchero. Una malattia particolarmente difficile da gestire quando colpisce i bambini piccoli: “un bambino di due anni, pungersi il dito e iniettarglielo, da 5 a 6 volte al giorno, è un inferno” riferisce Vincent.

Alla sua età è molto complicato regolare il suo diabete

Fortunatamente, il ragazzino ha potuto beneficiare rapidamente di due progressi tecnologici che si sono diffusi negli ultimi anni: un sensore della glicemia “che mettiamo sul corpo”, che misura costantemente i livelli di zucchero nel sangue e una pompa per insulina, che elimina la necessità di iniezioni. La stessa attrezzatura di suo padre: “il diabetologo entra in un programma, e deve regolare la pompa inserendo l’indice glicemico, cioè lo zucchero presente negli alimenti che mangia”.

Un programma che richiede numerosi aggiustamenti: “quando lavoro, quando faccio sport, devo cambiare le mie impostazioni” fai Vincent come esempio. Perché molti piccoli eventi hanno un impatto sui livelli di zucchero nel sangue del corpo. Con un bambino piccolo l’esercizio è particolarmente difficile: “Un adulto ci sentiamo se non stiamo bene, ma un bambino di 2 anni è complicato”.

Ipoglicemia, iperglicemia, rischio di coma… Dobbiamo sempre dosare e ci chiediamo: sto dando troppo? O non abbastanza?

Per non parlare della crescita, che modifica costantemente i bisogni. “Non potevamo cambiare il programma del microinfusore, se ne è occupato il diabetologo, ma c’è stata una perdita di tempo, ed è stato Como a soffrirne” spiega Vincenzo. Concretamente, la vita quotidiana di questi genitori consisteva in iniezioni aggiuntive per regolare l’iperglicemia e spuntini di emergenza “addolcire nuovamente”.

Grazie al nuovo microinfusore di Como, gran parte di questo peso è andato, nelle ultime settimane: “Ci ha tolto un enorme carico mentale” esulta Vincenzo. “Dobbiamo solo assumere i carboidrati che mangia, dobbiamo iniettarglielo e poi non facciamo molto altro.” Se questa pompa è AI, è perché lo è “impara da tutto quello che è successo e ricrea un programma per migliorare la sua vita quotidiana.”

Per esempio, “prima, a 0,6 g, suonava la pompa per dire che tra 30 minuti avremmo dovuto dargli lo zucchero, spiega Vincenzo, ecco, adesso, lo smartphone dice che Como sarà a 0,6, e che ci si riesce. Lasciamo che sia la pompa a fare il suo dovere”. Si tratta di uno smartphone, permanentemente connesso alla pompa e ad essa interamente dedicato, che funge da interfaccia: “Lo porta in una banana.”

Prima lo svegliavamo dalle 5 alle 6 volte a notte per riaddolcirlo, ora non lo svegliamo più affatto.

Como è il primo bambino della regione, e quasi del Paese, a beneficiarne: “siccome lui è giovane e io sono un’infermiera e una diabetica, ci hanno offerto di testare questa nuova pompa.” Vincent ha dovuto superare un’approvazione per conoscere lo strumento e dovrà rinnovarla ogni due anni.

Con il passare del tempo, questa nuova pompa dovrebbe essere sempre più efficiente: “AI, man mano che impara ogni giorno, e comincia a capire che ci sono i giorni di scuola e che in certi orari, quando c’è la ricreazione, farà più attività fisica” spiega Vincenzo. “Di conseguenza, ridurrà la sua frequenza in modo che possa fare più esercizio, mentre prima aveva ipoglicemia, iperglicemia e le amanti dovevano intervenire.” Non più per la famiglia, le spedizioni inaspettate a scuola, per dare lo zucchero a Como.

Si prevede che la pompa per insulina di Como continuerà a progredire nei prossimi tre mesi. Un’esperienza che gioverà anche ad Albin, il fratellino di due anni: anche lui avrà presto bisogno di iniezioni di insulina.

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