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“Dramma per lo sport e il

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Tommaso Corbet

Pubblicato il

23 dicembre 2024 alle 18:28

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A volte teatro di slittamenti violentiil rugby amatoriale ha avuto dei brutti momenti questo fine settimana. In viaggio al campo di Rochefort per conto dei 12e Il giorno della Fédérale 2, Plaisir, leader del gruppo 8, è caduto in una “trappola”. L'allenatore Sébastien Roncalli racconta questo triste pomeriggio segnato da grandi scontri generali e le sue conseguenze per Ai tempi del Rugby.

Rugby amatoriale: violenti scontri tra Rochefort e Plaisir

“Siamo venuti per giocare a rugby, per divertirci. Loro, al contrario, volevano diventare leader del Pleasure, e tutti i mezzi sono buoni”. Ecco tutta d'un fiato la triste constatazione fatta da Sébastien Roncalli all'indomani di una brutta domenica trascorsa in Charente-Maritime.

Ovviamente disgustato dall'atteggiamento dei suoi recenti avversari, l'allenatore non trarrà alcuna gioia dalla vittoria per 14-3 della sua squadra contro il Rochefort.

“Quello che è successo è stato un po’ come al solito quando le cose sfuggono di mano su un campo da rugby. In seguito, la tragedia è stata che è continuato anche dopo. Per me purtroppo la responsabilità è dei due arbitri, dell'arbitro e del funzionario federale. Aggressività non contenuta, anche da parte degli allenatori avversari. E in particolare un allenatore, che per quel giorno faceva l'assistente in campo, è stato molto arrabbiato per tutto il pomeriggio. L'arbitraggio non è stato affatto all'altezza. Le sanzioni avrebbero dovuto essere prese ben prima”, spiega Ai tempi del Rugby.

“Non sono stati presi. E da cosa nasce cosa, si arriva a scontri sempre più intensi, fino ad arrivare ad scontri generali in campo, con arbitri a bordo campo che si permettono di tirare pugni, lanciare la bandierina a bordo campo e compagnia, e poi lasciarsi arbitrare, a sinistra. sul campo. Un dramma del rugby e un dramma umano”, lamenta Sébastien.

È iniziato con un’aggressività malsana. Un esempio molto concreto, ho la mia prostituta che esce da un corpo a corpo chiuso, con la testa sanguinante, la fronte aperta, il naso aperto. L'arbitro non ha visto nulla. Tuttavia, sappiamo tutti che nelle mischie, in un dato momento, bisogna essere vigili su ciò che sta accadendo.

Sebastiano Roncalli
Allenatore di piacere

Una lotta che si riversa dopo la fine della partita

Tradizionalmente, qualunque sia la violenza degli scontri, nel mondo del rugby ci piace dire che normalmente questi ultimi restano confinati in campo. Fondamentalmente, non importa quanto abbiamo riso l'uno dell'altro durante la partita, dovremmo stringerci la mano una volta finita la partita e andare avanti.

A quanto pare i giocatori del Plaisir non hanno avuto questa fortuna poiché i tafferugli sono continuati anche dopo il fischio finale:

“Abbiamo iniziato a stringerci la mano. Mi sono detto che era bello. E poi vediamo l'assistente sul campo, quindi uno dei loro allenatori, corre via, fa il giro del gruppo di giocatori che si stringono la mano e affronta di nuovo il mio 15, afferrandolo per la maglia, lo spinge. Poi tutto ricomincia», continua Sébastien.

“E lì vediamo cose molto sporche con il loro numero 5 che girano, arrivando da dietro. Non so se è tongano, fijiano… È molto forte. Il mio numero 15 è un giocatore giovane… non dico che fosse perfetto, sicuramente li ha anche annacquati un po' a livello orale. Penso che stesse scherzando. Ma l'altro gli fa il giro e lo assale con un pugno, del tutto insidioso, da dietro con grande violenza. Dopo ci sono stati i calci. C'erano molte cose. Gente del pubblico che è venuta. È stato un grande momento di solitudine. Abbiamo fatto di tutto per calmare la situazione, ma era molto complicato”, descrive.

Ricorso alla FFR e denuncia alla gendarmeria

Da questa domenica sprecata, i giocatori e lo staff del Plaisir dovranno riprendersi, portando con sé alcuni strascichi fisici e psicologici. E amministrativo, visto che i due cartellini rossi ricevuti sconvolgeranno inevitabilmente il resto della stagione.

“Ad essere onesti, è stata una settimana difficile per noi. Siamo ancora dilettanti. E il 22 dicembre avremo una partita in cui dovremo rialzarci. Siamo partiti alle 5 del mattino, siamo arrivati ​​alle 4:45. Siamo leader, abbiamo come obiettivo l'arrampicata, ovviamente andiamo lì per giocare a rugby, per divertirci. E' l'ultima partita dell'anno, vogliamo comunque divertirci e giocare a rugby. E arriviamo in una trappola”, stima l’allenatore.

Che non lascerà che le cose finiscano così: “Non ci fermiamo qui. Faremo entrambe le cose. Un ricorso a livello della FFR ea livello penale, almeno, verrà presentata una denuncia. »

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