Se il logoramento dei Rochelais ha dato i suoi frutti, è in parte grazie alla colossale attività di Will Skelton e Grégory Alldritt.
Piccolo enigma per i più giocosi: quale sarebbe il numero di punti di La Rochelle in Coppa dei Campioni oggi se questa squadra non avesse incluso Will Skelton e Grégory Alldritt nelle sue fila? Certo, può sembrare assurdo porsi questa domanda perché, da ragazzi di dimensione internazionale quali sono, non c'è da stupirsi nel vederli decisivi con il proprio club. Ma dobbiamo ancora e sempre sottolineare quanto questi due siano estremamente preziosi quando arrivano i grandi incontri. “Giochiamo sfruttando i nostri punti di forzaillustrato Thomas Berjon. Siamo fortunati ad avere grandi portatori di palla e li usiamo. Abbiamo UJ (fino a qui) e Jo (Danty) dietro, poi altri quattro o cinque davanti. Ci fanno andare avanti e penso che continueremo a fare affidamento su di loro”. Sabato sera, Skelton e Alldritt sono stati particolarmente impressionanti. A 32 anni, e nonostante un track record già lungo quanto il suo immenso braccio, la seconda linea australiana continua ad essere diabolica durante le partite XXL. Un'arma mortale, spesso usata come primo attaccante per avanzare attraverso la difesa avversaria. Vuoi che i numeri lo dimostrino? Nei sessantasette minuti in campo sabato sera, ha portato la palla undici volte e ha battuto sei difensori. Statistiche a tre quarti… Come il suo amico e capitano, del resto. Alldritt ha giocato diciotto lanci con la mano e ha vinto… 81 metri! Soprattutto, dopo un episodio autunnale contrastato con il XV francese, durante il quale il suo status è stato messo in discussione al punto da non andare a referto contro l'Argentina, il numero 8 ha approfittato del ritorno della Coppa dei Campioni per riavvicinarsi ai suoi di nuovo il miglior livello. “Mi sento bene fisicamenteassaporava. Ho sempre detto che lavoro duro e sento che il lavoro ripaga. Poi la squadra rende meglio e quindi è anche più facile esprimersi. L'attaccante, nelle ultime due partite, ha fatto un ottimo lavoro. Quando giochi in terza fila dietro è più semplice. Adesso dobbiamo tenere i piedi per terra”.
“Più facile con giocatori così”
Oltre a ciò, e come la sua squadra (vedi pagina accanto), anche Grégoy Alldritt è forse tornato a standard di gioco che padroneggia alla perfezione. Pochi sprechi, tanta attività nell'asse e nella potenza. “Quando lavoro è per sviluppare il mio gioco, ma non è nemmeno per rivoluzionarloha ammesso. Penso anche di essermi perso a volte volendo lavorare troppo sui miei punti deboli. Mi sforzo di lavorare fisicamente, soprattutto, di avere un buon peso per potermi muovere secondo necessità. E cerco di portare tanta energia alla squadra”. Ci riesce. E, come Skelton, la sua capacità di respingere l'avversario è così necessaria. “A questi ragazzi proviamo a chiedere anche loro il piccolo passaggio in piùha osservato Romain Carmignani. Hanno già grandi qualità nei duelli e possono portare continuità. È più facile quando hai giocatori così”. Necessariamente…
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