Dopo un secondo tempo fallimentare in Gironde lo scorso fine settimana, i Leicester Tigers hanno mostrato un volto molto diverso contro gli Sharks, vincendo con autorità (56-17) e otto mete segnate. Un successo che riflette il loro buon stato di forma attuale in Premiership e le loro ambizioni in questa Coppa dei Campioni.
Questa volta sono durati 80 minuti ad un livello molto alto. In un'atmosfera elettrica a Welford Road, i Tigers hanno subito preso il comando vincendo 56-17. I due campioni d'Europa hanno potuto contare su un onnipresente Handré Pollard. Autore di una meta prima dell'intervallo, il mediano d'apertura sudafricano ha orchestrato il gioco del Leicester con precisione chirurgica, moltiplicando calci ben misurati per mettere in buona condizione i suoi compagni. Il suo duetto con Van Poortvliet, in poltrona dietro un gruppo d'attaccanti dominante, è stato la pietra angolare di un attacco prolifico, premiato con diverse mete.
Gli Sharks, che sono arrivati senza i loro Springboks, hanno comunque mostrato qualità all'inizio della partita, in particolare grazie ad una potente meta di Vincent Tshituka. Ma la loro inesperienza si fece presto sentire di fronte alla flemma inglese. Privati di leader chiave come Siya Kolisi o Eben Etzebeth, rimasti in Sud Africa, i giovani talenti schierati da John Plumtree hanno spesso peccato di fretta, come Keyter, autore di un errore fatale che ha offerto una cap try a Hassell-Collins.
Un servizio di successo
Il Leicester ha giocato la sua partita fin dai primi minuti, alternando potenza davanti e gioco veloce sugli esterni. Gli attaccanti, guidati da capitan Montoya, autore di una doppietta, hanno dominato le fasi statiche mentre le retrovie hanno moltiplicato gli sfondamenti netti, come la bella meta di Kata. Con un bonus offensivo convalidato al 35', il Leicester è arrivato al riposo con un comodo vantaggio (35-10).
Nonostante un inizio di ripresa interrotto da numerosi falli di mano, il Leicester non ha mai dato speranza di rimonta agli Sharks. Van Poortvliet ha centrato il bersaglio all'inizio del secondo periodo segnando una bella meta personale dopo una mischia ben negoziata dagli attaccanti (43esimo). Gli Sharks, nonostante una meta di Hooker trasformata da Masuku (61esimo), hanno continuato a soffrire la loro mancanza di disciplina, simboleggiata dal cartellino giallo di Mchunu (72esimo).
La profondità della panchina del Leicester ha poi fatto la differenza: Clare, al posto di Montoya, si è fatta notare con una classica meta in avanti (72esimo), mentre Ilione ha concluso la festa inglese segnando un'ultima meta all'ultimo minuto (80ᵉ).
Il Leicester rinasce e si riprende
Nel girone della morte, che comprende anche Stade Toulousain e Union Bordeaux-Bègles, il Leicester si offre una preziosa vittoria migliorata che rilancia le sue ambizioni europee. Più che un semplice successo, i Tigers hanno mostrato un volto conquistatore, confermando il loro status di seri contendenti in questa competizione.
Per quanto riguarda gli Sharks, la pesante sconfitta non oscura gli insegnamenti positivi di questa trasferta. Per i giovani giocatori sudafricani, questi confronti contro avversari di questo calibro rappresentano un'opportunità per progredire e acquisire maturità. Sotto la guida di John Plumtree, gli Sharks rimangono in corsa per la qualificazione.
Durante la prossima finestra europea, gli Sharks ospiteranno lo Stade Toulousain prima di recarsi in Gironda per sfidare Bordeaux-Bègles. Da parte loro, il Leicester incrocerà le spade con l'Ulster, largamente dominato dai due club francesi del girone, prima di tornare allo Stade Toulousain. Un incontro che potrebbe rivelarsi decisivo per le sorti del gruppo.
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