Escluso dalla concorrenza spietata per il suo ruolo, l'uomo che si è distinto con il Portogallo agli ultimi Mondiali approfitta della Challenge Cup per guadagnare terreno.
Se c'è un ruolo in cui la MHR non manca né di qualità né di quantità, è quello della terza linea: con giocatori come Lenni Nouchi, Billy Vunipola, Sam Simmonds, Janse Van Rensburg, Alexandre Bécognée, Marco Tauleigne oltre all'indistruttibile Yacouba Camara che ogni tanto esce dalla gabbia, capirai che i posti in classifica costano cari. Questo è esattamente ciò che Nicolas Martins, il nazionale portoghese reclutato da MHR, ha scoperto la scorsa offseason. La parte peggiore è che Martins veniva da una stagione titanica 2023-2024. Tra la sua squadra del Soyaux-Angoulême e le partite di prova giocate con il Portogallo (con cui ha giocato un Mondiale e un Campionato Europeo di Rugby), il flanker aveva partecipato a 32 partite, di cui 27 da titolare. Entrando nella Top 14 sapeva che la sfida sarebbe stata importante e che ogni minuto di gioco sarebbe stato prezioso. Prima di questa Challenge Cup aveva giocato una sola presenza con la MHR: a Parigi il 5 ottobre per 23 minuti. Ma come ad altri, a Martins è stata offerta una nuova opportunità per la finestra europea. E l'ha colta al volo: a partire da Newport la settimana scorsa, il portoghese si è dato senza contare, accumulando un totale di 26 contrasti. Lontano, molto lontano dal secondo miglior placcatore di Montpellier, la seconda fila Florian Verhaeghe (13 contrasti). Un'attività elogiata dal suo manager Joan Caudullo, che gli offrirà la sua seconda partenza per affrontare gli Ospreys: “Raggiungere un tale punteggio di contrasti , questo non è banale. Ciò significa che Nicolas lavora tanto, che è molto attivo sul campo. È una buona base su cui lavorare. »
Una dimensione fisica da sviluppare
C'è però ancora da lavorare perché il flanker sia “compatibile con MHR”, nel senso che lo staff guidato da Caudullo vuole fare del MHR una squadra tosta, densa e difficile da manovrare. E per fare questo ci vogliono potenza e chili. Dotato di un telaio snello (1,96 m, 100 kg) che fa miracoli nell'aria, Martins sa che dovrà rinforzarsi: “Deve progredire nella dimensione fisica per restare fedele al nostro piano di gioco e nella strategia dei suoi movimenti per diventare più efficiente. Vorremmo che portasse di più la palla, che rompesse i contrasti o che fosse più dominante nei suoi interventi difensivi. Ha recepito il messaggio e ha già fatto buoni passi avanti in questo settore”, apprezza Caudullo. In sintesi, Martins è sulla strada giusta…
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