l'essenziale
Il colosso della seconda linea del Tolosa si è divertito domenica 8 dicembre sotto una pioggia battente contro l'Ulster. Autore di due saggi in particolare, Emmanuel Meafou descrive dettagliatamente l'evoluzione del suo gioco che deve soprattutto alla sua esperienza…
Una storia che fa l'occhiolino? Non solo. Domenica, per il suo ingresso in Coppa dei Campioni, lo Stade Toulousain ha potuto contare su un Emmanuel Meafou dei grandi tempi. Autore di due mete e di una grandissima presenza nel gioco in piedi (10 palloni giocati in mano, 34 metri guadagnati) il colosso franco-australiano si è divertito, in condizioni meteo dantesche. Laddove la maggior parte dei giocatori teme il rilascio di palloni resi incontrollabili dall'umidità, “Mani” Meafou si è trovato a suo agio sotto la pioggia battente come poteva esserlo Léon Marchand nella piscina olimpica di Parigi.
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Le sue due mete portano la sua firma: riceve palla a 5 metri dalla lunetta da Antoine Dupont e al resto pensa lui. Vale a dire, spingi due difensori irlandesi e rilassati per mettere la palla dietro la linea. “[Dupont] mi fa dei regali. Ogni volta che siamo vicini alla linea, gli faccio l'occhiolino…”, ha spiegato il colosso dopo l'incontro. Uno sbattimento delle ciglia come per segnalare al maestro del gioco: “Dammi la pelle, io' al resto penserò io.”
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“Di solito, facciamo il lavoro in attacco e sono i tre quarti a dare spettacolo. Ma se noi in avanti possiamo segnare nei maul o vicino alla linea, non ci priveremo”, ha riso. Segnando la sua 2a e 3a meta stagionale con il Tolosa, Meafou è però meno presente al traguardo rispetto agli anni passati. Ma questo non vuole dispiacere a lui, né dispiacere al suo tecnico Ugo Mola, che mette in risalto la maturità acquisita dalla seconda linea.
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“L'esperienza internazionale di Emmanuel forse gli dà ancora di più questa capacità di essere più rilevante e forse un po' meno nel rugby totale, ma di essere più preciso su quello che fa”, spiega l'uomo forte dello Stadistes. Meno nel rugby totale, più concentrato in aree specifiche. Meafou ammette anche di aver affinato il suo gioco ed è grazie alla sua vita e alla sua esperienza che ha intrapreso questa strada.
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Il resoconto: “Quando sei giovane vuoi fare tutto. Gratta, tocca la palla, contrasta… Ma ora sono più maturo. Leggo meglio la partita, grazie all'esperienza maturata allo Stadium”. ..” Ma anche con i Blues, consapevole che il periodo trascorso al Marcoussis quest'autunno gli ha portato molto. “Ho fatto un buon torneo con i Blues, ho trovato ritmo nel mio gioco, mi sento molto bene fisicamente e giocare una serie di partite mi fa sentire bene…”
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Meafou non vede l'ora della prossima trasferta di domenica a Exeter, nel sud-ovest dell'Inghilterra. Ma tranquilli gli inglesi, domenica nella contea del Devon è previsto tempo asciutto e anche qualche schiarita.
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