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Ritratto – “Sono felice di aver finito con questo incubo”, dice Bernard Le Roux

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Ritiratosi dai campi da diversi mesi, l'ex seconda fila del Racing 92 e XV di Francia Bernard le Roux (36 anni, 47 presenze) ci parla della sua nuova vita, parla dei Blues e dettaglia il grande progetto per il quale è destinato, nei prossimi mesi…

Poco più di tre anni fa, Bernard Le Roux (36 anni, 47 presenze) era l'indiscutibile numero 4 di Fabien Galthié e William Servat, nella squadra francese. Non molto tempo fa, del grande “Bernie” si diceva addirittura che fosse indistruttibile, indistruttibile e infrangibile. Crollato da una serie di traumi cerebrali nell'inverno del 2023, l'ex Racingman ha dovuto tuttavia decidersi, lo scorso giugno, a lasciare il palco senza aver potuto scrivere l'epilogo del suo romanzo francese. “L'anno scorso, ci ha detto recentementeho attraversato momenti molto difficili. Avrei voluto vedere l'Arena un'ultima volta, avrei sognato di poter giocare un'ultima partita con il Racing ma non ne ho avuto la possibilità. Nessun giocatore avrebbe voluto finire come me.” Da sei mesi Bernard Le Roux vive in Sud Africa con la moglie Marzanne e i loro due figli (Zandré e Lara), a due passi da Cape Town, in un piccolo villaggio costiero chiamato Jacobs Bay. Il dolore, l'ansia e l'emicrania sono scomparsi. Dei problemi passati, persistono solo “lievi sintomi”, che gli ricordano perché aveva “così paura”, durante le ore più buie della sua ferita. “Ho ancora qualche piccolo sintomo ma niente di straordinario, rispetto a quello che ho vissuto l'anno scorso. Lì è stato qualcosa di pazzesco: fascicolazioni (contrazione involontaria delle fibre muscolari, che fa sussultare la pelle, ndr), emicrania, sbalzi d'umore, stanchezza… sono felice di aver finito con questo incubo.” Lui che ha da poco detto addio al Racing ora divora con gusto la sua nuova vita, guarda crescere i suoi figli, riscopre un paese lasciato quindici anni prima, fa crossfit per mantenersi in forma e al mattino, abbandona il letto coniugale senza bisogno di deglutire un Doliprane.

L'ex pilota automobilistico e nazionale francese Bernard Le Roux ha dovuto terminare la sua carriera a causa di ripetuti traumi cerebrali. Foto Icona Sport

“Ne parlavo l'altro giorno con il mio grande amico Wenceslas Lauret: è una gioia svegliarsi senza dolori, senza crampi, senza caviglia gonfia, senza schiena bloccata… Pensandoci bene, ho trascorso quindici anni di la mia vita soffre di dolori ovunque e in continuazione.”

I suoi anni migliori con Fabien Galthié

A lutto probabilmente completo, egli ripensa appena, commosso, al tempo benedetto in cui formò con Paul Willemse la seconda linea dei XV di Francia: “Ho amato questo momento, continua adesso. Con Paul (Willemse) abbiamo dominato, eravamo forti, ci sentivamo bene. Credo di aver vissuto gli anni migliori della mia carriera all'inizio del mandato di Fabien Galthié. E anche se lo stile di gioco dei Blues si è evoluto molto ultimamente, continuo a credere che manchi un po' la dimensione fisica che abbiamo portato con Paul Willemse, a volte…”

Voglio chiarire una cosa che mi ha sempre incuriosito molto: come può un paese di 4 milioni di abitanti come l'Irlanda produrre così tanti bravi giocatori di rugby?

E Claire, “Bernie”? “Non rimpiango nulla del rugby. Ho amato tutto del mio sport: i contrasti, i maul penetranti, le vittorie e le sconfitte. Rimpiango solo di non aver fatto abbastanza bene con il Racing dal 2022: il nostro gruppo d'attacco era meno dominante di prima e lì avevo difficoltà ad esprimermi.”.

Neolaureato a Marcoussis

Il suo futuro, dici? Bernard Le Roux sembra averlo segnato non senza talento, recentemente conseguito il diploma di allenatore presso il CNR di Marcoussis, questo “DEJEPS” che nasconde dietro la brutalità dell'acronimo un Diploma di Stato della Gioventù, dell'Educazione Popolare e dello Sport. Egli spiega: “Sono abbastanza orgoglioso di me stesso, che finora avevo conosciuto solo un programma scolastico in inglese. A Marcoussis ho scritto relazioni in una lingua che non è a priori la mia, ho difeso il mio progetto davanti a una giuria… ho convalidato tutto in un anno in cui gli allenatori francesi a volte devono provarci più volte per ottenere il certificato statale, so quanto sia difficile perché né Chris Masoe né Ronan O'Gara, che considero due grandi allenatori, finora non ci sono riusciti vincerlo. Io stesso ho quasi rinunciato in diverse occasioni, è stato così travolgente…”

Digerire

Nato il 4 giugno 1989 a Mooresburg (Sudafrica)

Misurare : 1,98 m

Peso : 120 chilogrammi

Selezioni: 47 con la squadra francese dal 2013 al 2021

Prima selezione: il 15 giugno 2013 a Christchurch, contro la Nuova Zelanda (30-0).

Elenco premi: Campione francese con Racing 92 (2016)

Nel prossimo futuro, l'ex seconda linea vorrebbe quindi intraprendere la carriera da allenatore della difesa, settore nel quale ha sempre investito molto quando era giocatore. Egli sviluppa: “Negli ultimi due anni ho parlato molto con Shaun Edwards (l'allenatore della difesa del XV francese, ndr). La difesa è un aspetto che mi affascina e mi ha sempre affascinato. Oggi voglio trasmettere, far crescere i giovani come ho avuto la fortuna di essere stato educato dai miei successivi allenatori, non ho l'ambizione di diventare capo allenatore ma mi piacerebbe, un giorno, prendere la guida della difesa di una squadra professionistica”..

Intanto “Bernie” si prepara oggi, attraverso una strana ricerca iniziatica, a completare degnamente la sua cultura rugbistica. “All'inizio di dicembre, ora concludeho intenzione di imbarcarmi in un tour mondiale. Inizierò con le province sudafricane, gli Sharks e gli Stormers. Continuerò nei club professionistici di rugby australiani e finirò in Europa, nelle accademie del Leinster e del Munster. Ecco, voglio chiarire una cosa che mi ha sempre incuriosito molto: come può un Paese di 4 milioni di abitanti produrre così tanti bravi rugbisti? Bella domanda, compagno…

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