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XV di Francia. Il fascino francese impressiona anche gli All Blacks, inclusa questa leggenda

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Se c'è qualcuno che conosce a memoria la Francia – Nuova Zelanda, quello è Joe Rokocoko. Con 68 presenze in maglia nera tra il 2003 e il 2010, l'ex ala emblematica degli All Blacks ha affrontato i Blues dieci volte. E se le sue otto vittorie sono scolpite nel suo palmares, le sue due sconfitte restano scolpite nella sua memoria.

Ospite della trasmissione “Le Basta Show” al fianco di Mathieu Bastareaud, ha parlato il leggendario neozelandese sui suoi ricordi delle partite contro i Blues, sulla loro evoluzione, e su alcune pepite tricolori che ammira particolarmente.

Eden Park 1994: lo schiaffo dello stile francese

Primo contatto di Rokocoko con il XV francese risale al 1994, quando assistette, dal salotto di casa, alla vittoria dei Blues all'Eden Park (23-20). Ha solo 13 anni, ma l'impressione rimane: “È la prima volta che vedo la squadra francese. La guardo e mi dico: 'ma che squadra è?'” confida a Bastareaud. “Era la prima volta che vedevo lo stile francese. Adesso ho 40 anni e loro sono ancora l'ultima squadra a vincere all'Eden Park.”

Cardiff 2007: il quartiere che ancora tormenta la mente delle persone

Impossibile parlare dei suoi confronti con i Blues senza citare Cardiff 2007. Questo famoso quarto di finale della Coppa del Mondo rimane una delle pagine più buie della storia degli All Blacks. E Rokocoko non usa mezzi termini: “Per me c'era avanti.” Mima ancora i gesti che fece allora all'arbitro: “Quando vedete il video, sono proprio dietro e al momento del sorpasso sto facendo segnali del genere.”

Questo famoso scambio tra Elissalde e Michalak, sinonimo di eliminazione, perseguita ancora alcuni Kiwi. Ma oggi Michalak e Rokocoko si ritrovano sotto gli stessi colori, al Racing 92, dove co-allenano rispettivamente attacco e abilità.

Blues trasformato

Se Rokocoko ha vissuto dei Blues spesso imprevedibili – capaci del meglio e del peggio – riconosce che la squadra attuale ha raggiunto un traguardo importante. “Quando giocavo era come un’onda: alti e bassi, ma da cinque anni sono regolari”. E questo non fa che rendere lo scontro di sabato ancora più promettente.

Secondo lui, il rugby francese ha aggiunto una freccia al suo arco: “Prima la Francia era potenza, fisicità e stile francese. Oggi hanno anche una velocità impressionante in uscita dal ruck.” Rokocoko si preannuncia una partita con tanta “palla in gioco”, dai ritmi frenetici, dove ogni errore verrà pagato in contanti.

Mauvaka, Ramos: giocatori ibridi

Tra i Blues, Rokocoko ha i suoi preferiti. E prima di tutto Peato Mauvaka. “Ho un debole per lui. Fa tutto come un trequarti e tutto come un attaccante. Ma per lui la cosa più importante è la conquista: la mischia, il tocco, lo fa lui. Ma fa di più!” Un modello di giocatore ibrido, secondo lui, che incarna l'evoluzione del rugby moderno.

Colloca anche Thomas Ramos in questa categoria di giocatori capaci di fare tutto. “Ramos è un grande giocatore. Gioca da difensore, da 10 o 12. Fa le scelte giuste, anche sotto pressione. È come Dan Carter che ha iniziato a 12 anni prima di passare a 10”.

Impossibile, infine, non citare Gaël Fickou, suo pupillo al Racing. “In ogni incontro che abbiamo qui, pone sempre domande fuori dagli schemi. Durante la settimana può essere tranquillo, come Finn Russell, ma il giorno della partita è un leader.”

Una scossa ad alta tensione

Il duello di questo fine settimana allo Stade de si preannuncia esplosivo. Due squadre piene di fiducia, stelle in tutte le posizioni e rugby totale da entrambe le parti. Una cosa è certa, Rokocoko sarà in prima fila.

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