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Editoriale del Rugby
Pubblicato il
6 novembre 2024 14:44
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La sua struttura imponente fa sì che non possa passare inosservata. Dall'inizio della tournée di novembre, un gigante ha accompagnato tutti gli allenamenti del XV di Francia. Non stiamo parlando di Romain Taofifenua o Emmanuel Meafou ma diuno schermo XXL di 5 metri per 4 installato contro il campo principale del Marcoussis.
L'ultima spettacolare innovazione tecnologica di Fabien Galthié, più che mai campione del rugby 2.0. Dopo un laboratorio di giochi di ruolo o un confronto, i Blues ora si presentano davanti alla grande TV un debriefing quasi simultaneo.
Feedback live dal campo per i Blues
“Avevamo bisogno di uno strumento diverso”, spiega il co-allenatore Laurent Sempéré. “Con questo schermo possiamo fornire feedback in tempo reale su ciò che accade durante l'allenamento o presentare le cose direttamente sul campo. Per noi è ricco di significato poter mostrare in video ciò che faremo sul campo. Questo ci permette anche di non disconnetterci da ciò che facciamo nella stanza e di trasformare direttamente ciò che vogliamo mostrare ai giocatori. »
Affinché l'esercizio funzioni in modo efficace, lo staff dei Blues deve comunicare costantemente con gli analisti video, tra cui Quentin Labit, figlio dell'allenatore dello Stade Français ed ex allenatore dei 3/4 dei Blues. Dotato di microfono, Fabien Galthié trasmette loro le sue istruzioni e ciò che vuole sottolineare.
Uno strumento “di grande impatto”.
“Abbiamo 3 persone iperreattive con molta esperienza”, afferma Laurent Sempéré. “Diciamo loro dal vivo ciò che vogliamo vedere e loro sono in grado di verificarlo rapidamente. Sono molto efficienti e anche proattivi. Costruiamo insieme l'uso di questo strumento e possiamo vedere che ha un impatto. »
I giocatori infatti sembrano essere d'accordo con questa scoperta, che a volte permette loro anche di allungare un po' le camere d'equilibrio di recupero tra due sequenze.
“È un altro strumento per la performance che spinge al massimo il livello di dettaglio. Permette di fornire un feedback in tempo reale sulle azioni passate, sia positive che negative. Mostra cosa è buono e cosa è sbagliato per poterlo correggere in campo e questo fa anche risparmiare tempo affrontando eventuali problemi sul campo e non poi in sala.”
Un ulteriore passo avanti, dunque, dopo i dati GPS, i palloni connessi – il cui sfruttamento dei dati è gestito da un service provider inglese che ruota attorno al rettangolo verde – e l'installazione in salotto di un altro schermo, più piccolo di questo tempo, sul quale i tre quarti e Fabien Galthié possono interagire tramite diagrammi e frecce.
Per quanto riguarda la possibilità di vedere i benefici di queste sessioni ad alta tecnologia sabato contro il Giappone, sfortunatamente nessuno strumento ci permette di prevederlo…
ANTHONY TALLIEU, in Marcoussis
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