Justin Marshall chiede la fine della politica di selezione della Nuova Zelanda – Quinze Ovalie

Justin Marshall chiede la fine della politica di selezione della Nuova Zelanda – Quinze Ovalie
Justin Marshall chiede la fine della politica di selezione della Nuova Zelanda – Quinze Ovalie
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Ex mediano di mischia degli All Blacks Giustino Marshall chiede un cambiamento radicale nella politica di selezione della squadra nazionale neozelandese. Afferma che la Nuova Zelanda deve adattarsi al volto mutevole del rugby mondiale consentendo la selezione di giocatori dall’estero.

La fine di un’era di dominio?

Marshall esamina attentamente lo stato attuale del rugby neozelandese. Crede che il dominio degli All Blacks sia finito.

A sostegno di questa affermazione, cita le sconfitte storiche contro Argentina e Irlanda, il pareggio contro i British e Irish Lions nel 2017, nonché i fallimenti nella Coppa del Mondo 2019 (semifinale) e 2023 (finale). Per l’ex nazionale, questi risultati dimostrano che la Nuova Zelanda non è più “imbattibile” come in passato.

Verso un nuovo approccio alla selezione

Di fronte a questa osservazione, Marshall chiede di ripensare la politica di selezione. Propone di ispirarsi al modello sudafricano autorizzando la selezione di giocatori che giocano all’estero.

Secondo lui, questa apertura permetterebbe di ampliare il bacino di giocatori selezionabili, di esporre i giocatori ad altri campionati più competitivi e di rafforzare la competitività della squadra nazionale. Molti giocatori di talento come Sfida del Leicester, Shannon Frizell O Richie Montagna potrebbe così essere richiamato alla selezione.

Opinioni contrastanti nel rugby neozelandese

Questa proposta non è unanime nel rugby neozelandese. Caro Milsex terzino degli All Blacks, è più riservato. Teme in particolare un esodo di massa di giovani talenti verso campionati esteri più redditizi.

La Federazione neozelandese (NZR) sembra riluttante per il momento ad allentare la sua politica. Teme un indebolimento del campionato locale e una perdita di controllo sui suoi internazionali.

Ripensare l’ecosistema del rugby neozelandese

Oltre alla questione dei giocatori espatriati, Marshall sottolinea i limiti dell’attuale modello neozelandese. Menziona un campionato locale (Super Rugby) che manca di rinnovamento, giocatori che non vengono stimolati abbastanza quotidianamente e una mancanza di esposizione ad altri stili di gioco. Per l’ex mediano di mischia, è l’intero ecosistema del rugby neozelandese che deve essere ripensato per riconquistare il suo posto al vertice del rugby mondiale.

Come riportato da Planet Rugby, il dibattito è stato lanciato in Nuova Zelanda. Illustra le sfide che gli All Blacks devono affrontare nell’adattarsi a un rugby internazionale sempre più competitivo.

Sono cresciuto in una famiglia in cui il rugby era una presenza costante. Ero a bordo campo quando Castres ha battuto Pau ed è entrato nell’élite, ero allo Stade Pierre Antoine di fronte a Gary Whetton quando ha fatto la sua Haka per celebrare il primo Brennus di Castres e sono sempre stato circondato dalle leggende di questo sport. Ora, è con XV Ovalie che intendo prolungare l’avventura.

Condivido la mia passione con i nostri lettori per unirci attorno allo sport di squadra più bello che ci sia. #TeamCO

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