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“Siamo qui per promettere che non permetteremo mai che la storia si ripeta”, ha detto il sopravvissuto di Tova Friedman

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Lunedì a Strasburgo è stato inaugurato un muro di nomi per onorare le vittime della Shoah sul luogo della sinagoga bruciata dai nazisti nel 1940.

Situato in un giardino commemorativo, creato sul luogo dell’edificio bruciato e distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, menziona il “1.896 nomi di coloro che sono stati strappati”ha detto la madre di Strasburgo, Jeanne Barseghian.

A ciò si aggiungono i nomi degli 86 gas gasati avvenuti nel 1943 dai nazisti al campo di Struthof, l’unico campo di concentramento nazista eretto sul territorio francese, nell’Alsazia poi annessa di fatto alla Germania.

Questo muro dei nomi “Si trova di fronte alla piaga del negazionismo, della cancellazione”ha detto Jeanne Barseghian, durante questa cerimonia che coincide con gli anni 80e Anniversario della liberazione del campo di Auschwitz.

“L’antisemitismo non è scomparso, esiste ancora”ha affermato il Ministro responsabile della lotta contro la discriminazione, Aurore Bergé, presente all’inaugurazione. “Si rinnova in tutte le sue forme, nascondendosi oggi dietro il paravento dell’antisionismo. »»

“Dagli attacchi terroristici del 7 ottobre 2023 [du Hamas contre Israël]l’antisemitismo è addirittura esploso”ha affermato Aurore Bergé, intervenuta pochi giorni dopo un rapporto del Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebraiche di Francia (CRIF) che elenca 1.570 atti antisemiti nel 2024.

“Sta a noi agire condannando gli atti e sanzionando gli autori, denunciando pubblicamente i discorsi di odio, fornendo un sostegno concreto alle vittime, rafforzando l’istruzione e la formazione, vigilando con assoluta e severità esemplare”ha continuato.

“Possa questo giardino essere un luogo di pace, un luogo di trasmissione e un luogo di risveglio”ha augurato Harold Abraham Weill, Gran Rabbino di Strasburgo e del Basso Reno. “Ci ricorda sempre di non distogliere mai lo sguardo, di non nasconderci mai e di rispondere sempre alla chiamata della storia e dell’umanità. »»