Nel cuore di Trastevere, Wegil confronta i due artisti che hanno assistito all’ascesa e allo sviluppo dell’era capitalista
Il Carro Di RomaNel cuore di Trastevere, è diventato un punto di riferimento per l’organizzazione di mostre ed eventi culturali. La mostra è attualmente in corso Warhol e BanksyProdotto da Metamorfosi Eventi e Emergence Festival, sponsorizzato dalla regione di Lazio, che rimarrà aperta al pubblico fino al 6 giugno 2025.
Warhol e Banksy nel dialogo
La mostra curata da Sabina de Gregori e Giuseppe Stagnitta confronta due grandi artisti, Andy Warhol e BanksyCon l’obiettivo di riunire due giganti del 20 ° e 21 ° secolo, che, nonostante la loro apparente divergenza, in realtà condividono molti aspetti: entrambi lo sono Artisti d’affariEntrambi sono testimoni dell’ascesa e degli sviluppi dell’era capitalista. Mentre Warhol cerca e ottiene celebrità grazie alle sue opere iconiche, al contrario Banksy fa il suo debutto in silenzio, in completa illegalità, evitando i riflettori e il consenso del sistema. Pertanto, due artisti che, nonostante si trovano alle estremità opposte dello spettro, finiscono per convergere in quei punti di sutura che rendono l’anonimo famoso e il famoso anonimo. In mostra che troviamo oltre cento opere di famose collezioni private da tutto il mondo e da importanti gallerie d’arte.
Stampa dello schermo e riproducibilità tecnica
La mostra al Wegil si apre con le stampe sullo schermo di Warhol, le note La zuppa di Campbell, Zuppa di pomodoro e Lattina di zuppadagli anni sessanta. In queste opere, il rappresentazione seriale di un oggetto comune e la sua reiterazione nello spazio espositivo non sono solo strategie estetiche adottate dall’artista. Queste opere incarnano, in effetti, l’idea di Warhol di “diventare una macchina” e come “macchina” l’artista non inventa qualcosa di nuovo ma ripete all’infinito gli oggetti “presi” dalla società di massa. In una dichiarazione del 1963, Warhol afferma: “Quando ho pubblicizzato ho dovuto inventare e ora non lo faccio, ora la partecipazione emotiva è vietata dalla ripetizione seriale“.
Banksy ha anche prodotto numerose versioni delle zuppe di Warhol. Tuttavia, mentre le riproduzioni seriali di Warhol sembrano prive di critiche sociali, le riproduzioni di Banksy rappresentano un forte critica il consumismo. In mostra anche le stampe di Warhol Silkscreen di figure iconiche e politiche, il famoso Marilyn Creato dall’artista dopo la morte dell’attrice nel 1962, le stampe a schermo della seta di Mao, Lenin, Kennedy e la regina Elisabetta. Parallelamente, il sensuale Kate Moss di Banksy e l’ironica regina Elisabetta con l’apparizione di una scimmia, la regina delle scimmie.
La fragilità della vita
In mostra troviamo il lavoro di Warhol Fiori e lo stencil L’amore è nell’aria o Pensavo di fiori di Banksy. I fiori di lavoro sono stati sviluppati da Warhol a partire da una fotografia e simboleggia un ritorno alla “vita attiva”, in opposizione alla vita artificiale raffigurata dai fiori nelle varie riproduzioni. Il lavoro di lanciatore di fiori di Banksy è apparso per la prima volta nel 2003 come uno stencil a Betlemme, vicino al muro costruito per separare israeliti e palestinesi. Con questo stencil, Banksy ribalta l’immaginazione degli attivisti, che rappresenta un giovane con un bouquet di fiori in mano invece di un cocktail Molotov. La giustapposizione delle opere di Warhol e Banksy mette in evidenza in coloro che li osservano una riflessione sulla fragilità e sulla bellezza della vita umana.
Record e poster
Una stanza è dedicata ai registri iconici e ai poster di Warhol e Banksy, tra cui la famosa banana del 1967 sulla copertina di Il velluto sotterraneo e nicoEmblema di una generazione musicale in dialogo con il lavoro di Banksy Pulp Fictionin cui John Travolta tiene l’iconica banana di Warhol invece di una pistola. Sono in mostra vinili Warhol firmati e CD con copertine create da Banksy.
Le pareti originali
La mostra termina con la mostra di Banksy Sui pareti originali. Questi sono i murales Cuore ragazzo, Ragazzo del computer e Saluti della stagione. Pietro Folena, presidente di Metamorfosi Evendi, ha messo in evidenza le critiche emerse in seguito alla rimozione delle opere di Banksy dalle pareti e ha sottolineato l’opposizione dell’artista a questo gesto. Questo fatto è collegato alla questione significativa e di lunga durata per quanto riguarda la conservazione e quindi la museo di opere contro i desideri degli artisti. Tuttavia, in questo caso specifico, Folena ha spiegato come, essendo stata creata su muri privati, le opere sono necessariamente di proprietà privata. L’accordo per i prestiti delle pareti con l’attuale proprietario John Brandler e l’eccezionale trasporto di quest’ultimo, che equivale a somme importanti, rende straordinaria questa mostra, che merita di essere vista: in realtà è un’opportunità unica.