Qualificato alla finale degli Australian Open dopo l’abbandono di Novak Djokovic in semifinale, il numero 2 del mondo ha difeso il serbo, uscito tra i fischi del pubblico.
“Dobbiamo smetterla di dare la colpa a Novak”ha insistito il tedesco, che aveva appena vinto il primo set dopo 1 ora e 20 minuti di lotta sul campo della Rod Laver Arena quando l’ex numero 1 del mondo, colpito alla coscia sinistra, ha gettato la spugna, scatenando fischi e fischi. il pubblico. “Novak conosce il suo corpo meglio di chiunque altro, è così semplice”Zverev ha sostenuto.
Dopo aver perso il primo set, Djokovic “Probabilmente sapeva che per battermi avrebbe dovuto giocare almeno altre tre ore. È molto difficile continuare a giocare ad alta intensità”. con un infortunio muscolare perché “non sbiadisce” man mano che la partita procede. “Nel peggiore dei casi, può addirittura peggiorare le cose”ha continuato Zverev, costretto anche lui al ritiro nella semifinale di uno Slam, contro Rafael Nadal al Roland-Garros nel 2022.
«C’è un limite al numero di antidolorifici che puoi assumere”.
“Cosa avrebbe potuto fare un medico al riguardo? Stava già prendendo antidolorifici. In ogni momento c’è un limite al numero di antidolorifici che puoi assumere.ha sostenuto Zverev per difendere Djokovic, che stava cercando il record del 25esimo titolo del Grande Slam a Melbourne.
“Novak ha fatto assolutamente tutto ciò che era in suo potere su un campo da tennis negli ultimi 20 anni. Vinse quel torneo con uno strappo addominale che avrebbe impedito alla maggior parte dei giocatori di continuare a giocare. Ha vinto quel torneo con uno strappo al tendine del ginocchio. È dieci volte vincitore” degli Australian Open, in lista Zverev, che domenica giocherà la sua terza finale del Grande Slam, dopo aver perso le prime due agli US Open nel 2020 e al Roland-Garros nel 2024.
“Non provo altro che rispetto per lui e lo ammiro. Nessuno nella storia di questo sport ha vinto e ottenuto tanto quanto lui”.
“Non provo altro che rispetto per lui e lo ammiro. Nessuno nella storia di questo sport ha vinto e ottenuto tanto quanto lui.ha concluso il 27enne tedesco, “ovviamente felice” avere un’altra possibilità di vincere il suo primo trofeo importante nonostante le circostanze della sua qualificazione.
“Volevo che la partita finisse così? Ovviamente no. Ma a volte succede nello sport. Ho vissuto questa situazione al Roland-Garros, con un infortunio senza dubbio più grave (sulla caviglia destra, ndr). È la vita, è lo sport”.
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