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“La vera minaccia allo Stato di diritto è la sua mancata applicazione”, ricorda Béatrice Brugère

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Béatrice Brugère, segretaria generale del sindacato Unité-Magistrats FO, è stata ospite giovedì dell’intervista di La Grande Europe 1-CNews. Per il magistrato “la vera minaccia allo Stato di diritto è non applicarlo”.

Il dibattito sullo Stato di diritto e il suo adattamento a questioni come la lotta al traffico di droga è diventato un argomento importante nel discorso pubblico. Mentre alcuni sostengono che qualsiasi modifica alle regole potrebbe mettere a repentaglio questo stato fondamentale della nostra democrazia, altri sottolineano la necessità di riforme per affrontare minacce sempre più gravi.

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La sicurezza, un diritto fondamentale

Il concetto di Stato di diritto, come spiegato da Béatrice Brugère, magistrato e segretaria generale del sindacato Unité-Magistrats FO, si basa su tre principi essenziali: una Costituzione, la separazione dei poteri e la presenza di una legislazione di tutela. “La vera minaccia allo Stato di diritto è non applicarlo”, ha ricordato sul set dell’intervista a La Grande Europe 1-CNews.

Una delle maggiori minacce allo Stato di diritto oggi è l’incapacità della magistratura e della polizia di garantire la sicurezza in alcune aree interessate dal traffico di droga. “Nello Stato di diritto ci sono le libertà fondamentali. Uno molto importante è il diritto alla sicurezza. Quindi, se avete una polizia e un sistema giudiziario che non garantiscono più la vostra sicurezza, in qualche modo mettete in pericolo lo Stato di diritto”, ha aggiunto l’autore di Giustizia: rabbia crescente.

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“Se si hanno troppi standard si mette a rischio lo Stato di diritto”

La vera questione che si pone non è quella dell’evoluzione dello Stato di diritto, ma della sua applicazione, ha chiarito il magistrato. Finché le leggi sono in vigore e i magistrati dispongono dei mezzi necessari per applicarle, lo Stato di diritto resta garantito ma nei settori in cui l’applicazione della legge incontra ostacoli pratici o giuridici, lo Stato di diritto è compromesso, ha indicato Béatrice Brugère al microfono di Europe 1.

“Se ci sono troppi standard che impediscono la coerenza e l’applicazione della legge, si mette in pericolo lo Stato di diritto. Ad esempio, la complessità o talvolta la burocratizzazione di alcune procedure rendono la legge incoerente. l’applicazione delle sanzioni è un attacco allo Stato di diritto”, ha concluso.

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