Washington 2025 o Roma 1923? Tra un saluto fascista del secondo presidente, Elon Musk, e un decreto volto a rimettere in riga i funzionari pubblici recalcitranti, il primo giorno dell’amministrazione Trump ha preso note color seppia riferendosi alla nascita di regimi autoritari, addirittura fascisti. Il paragone storico non è mai giusto, ma l’atteggiamento dell’uomo più ricco del mondo di fronte a un pubblico di tifosi galvanizzati lascia, a dir poco, l’amaro in bocca.
Elon Musk aveva appena assistito al giuramento di Donald Trump, comportandosi come un bambino viziato dal regalo che aspettava quando quest’ultimo glielo aveva promesso “pianta lo stendardo stellato su Marte”. Sul palco della Capital One Arena, dove i tifosi trumpisti erano stati rimpatriati a causa di un’ondata di freddo, è apparso, come al solito, euforico, se non euforico, in un discorso sconnesso.
Per i fan di Musk, un gesto imbarazzante e non un saluto fascista
Poi si colpì il petto con la mano destra e allungò il braccio con il palmo aperto rivolto verso il basso. Una volta, poi due volte, ripetendo il gesto girandosi verso l’altra parte del pubblico, che gli era andata dietro. “Sembrava che lo avesse tenuto dentro per un po’ e fosse finalmente riuscito a lasciarlo andareha lanciato l’ex funzionario democratico eletto Cori Bush su X. Come se si fosse esercitato davanti allo specchio per trovare l’angolazione esatta. »
In soccorso del multimiliardario è volato lo storico Aaron Astor, citato dal quotidiano britannico Il Guardiano, lo crede “Questo gesto non è un saluto nazista. Questo è un gesto socialmente imbarazzante da parte di un uomo autistico in cui dice alla folla “il mio cuore è con te”.
Il ricorrente ha reagito con disinvoltura, suggerendo ai suoi detrattori di cercarlo “migliori colpi di scena”. Eppure l’unico vero dibattito tra quasi tutti gli storici sembra essere se si tratti di un saluto nazista o fascista. La reazione di molte personalità di estrema destra, come l’editorialista Evan Kilgore, che ha accolto con favore un gesto ” Sorprendente “parla da solo.
Un gesto in linea con la sua politica
Non importa se sia nazista o fascista, in definitiva, tanto è evidente il potere del contrassegno, dato che l’imprenditore sudafricano ha ufficialmente sostenuto l’AfD in Germania, il partito anti-immigrazione britannico Reform UK in Inghilterra e mantiene rapporti politicamente stretti con il primo ministro italiano di estrema destra, Giorgia Meloni, e ha fatto del suo account X, una società di sua proprietà, una roccaforte in prima linea ideologica.
Soprattutto, il gesto è concomitante con la firma di una serie di decreti, tra cui il ripristino dell’Allegato F, sospeso durante l’amministrazione Biden, che mira a prendere il controllo dell’amministrazione federale. Permette di modificare lo status di decine di migliaia di dipendenti pubblici federali, riclassificandoli come incaricati politici, favorendone così il rapido licenziamento.
Questo decreto amplia notevolmente la portata dello “spoiler system”, che sin dalla presidenza di Andrew Jackson (1829-1837) ha consentito a una nuova amministrazione di nominare lealisti in alcune posizioni ritenute chiave. Questa disposizione è stata inclusa nel Progetto 2025, il vasto piano per una seconda amministrazione Trump orchestrato dalla Heritage Foundation, un think tank ultraconservatore, che prevede che i funzionari ritenuti politicamente inaffidabili vengano licenziati e sostituiti da conservatori con pedigree impeccabile.
Smembramento dell’apparato statale
I dipendenti pubblici che occupano queste posizioni chiave avrebbero quindi l’alternativa tra l’obbedienza cieca alle decisioni dell’amministrazione Trump, pur essendo responsabili di missioni di servizio pubblico, o la partenza.
Russell Vought, il candidato designato da Donald Trump alla guida dell’Office of Management and Budget della Casa Bianca, è stato uno dei principali artefici del Progetto 2025. E sarà ancora Elon Musk a presiedere il “riforma dello Stato”un portmanteau che nasconde tagli ai budget, il reindirizzamento del denaro pubblico (verso lo Space State, con gli interessi politici del trumpismo come unica bussola, piuttosto che uno smembramento.
Per l’esperta storica del fascismo, Ruth Ben-Ghiat, citata dall’ New York Timesle somiglianze tra il Progetto 2025 e il “leggi per la difesa dello Stato” di Mussolini sono “impressionante”. Con o senza il saluto fascista di Elon Musk.
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