L’allenatore del Milan Sergio Conceicao ha parlato dell’assenza di Christian Pulisic e della battaglia tra le due ali stellari in vista della partita con la Juventus.
Conceicao ha rilasciato due mini-interviste pochi minuti prima della partita di martedì sera contro il Como, e sono state davvero brevi. L’allenatore rossonero si è congedato molto frettolosamente dalle telecamere di Sky e DAZN, preferendo non fermarsi per una lunga chiacchierata.
Dopo la partita gli è stato chiesto se gli dava fastidio dover parlare con i media poco prima dell’inizio della partita e si può dire che non si è risparmiato nulla. “Quelli del club dovrebbero parlare di più prima della partita, io dovrei parlare meno perché sono nervoso”, ha detto tra l’altro.
Di conseguenza, sembra che DAZN abbia lasciato che Conceicao facesse la sua intervista in anticipo poiché è stata trasmessa un’intervista preregistrata con lui due ore prima del calcio d’inizio, con i suoi commenti trasmessi da MilanNews.
Non ci sarà nessun Pulisic cristiano…
“Dobbiamo avere fiducia negli altri giocatori. Penso che non sia un giocatore che vince la partita da solo, c’è una dinamica collettiva. Volevo averlo ma non è possibile.”
Cosa ne pensi dell’idea che Abraham non sia abbastanza clinico?
“Il lavoro che fa per me è importantissimo, lavora tantissimo per la squadra e crea come nel gol di Leao contro il Como: è arrivato in una zona più profonda di quanto io volessi. Sono contento e i gol arriveranno sicuramente”.
Yildiz o Leao: chi ha più talento?
“Sono due grandi talenti, diversi. Mi piace molto anche Yildiz. Quando si mettono al servizio della squadra mi piace avere questi giovani che possono decidere la partita in ogni momento anche se non sei una squadra solida. Vedo un futuro fantastico per entrambi”.
Quale sarà il ruolo di Bennacer e come è la sua forma fisica?
“È stato fuori quattro mesi, ha giocato la prima partita contro la Juve e nella finale contro il Cagliari non ha giocato. Gli manca ritmo ma la sua intelligenza nel giocare c’è con Fofana e Tijji.
“Il mio lavoro è trovare le posizioni migliori per loro. Gli chiedo un movimento più verticale della palla e un movimento diverso, ha tempo per recepire questo messaggio e vedere il risultato finale”.
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