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Vincitore del Nantes nella Coupe de , lo Stade Brestois è determinato a giocare “su tutti e tre i tavoli”

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Coupe de (ottavi di finale). Brest-Nantes: 2-1

È risaputo: tutte le serie hanno una fine. Di fronte alle Canarie per la quinta volta nella sua storia nella Coupe de France, per altrettante sconfitte fino ad allora (1987, 1991, 2004 e 2022), lo Stade Brestois ha infranto un segno indiano riuscendo a dominare, finalmente, l’FC Nantes nella classifica più antica concorsi. Un successo costruito prima dell’intervallo, grazie alle realizzazioni di Abdallah Sima, autore di una delizia di controllo orientato (1-0, 24′), poi di Brendan Chardonnet, già marcatore contro il Nantes in campionato prima delle vacanze e passatore decisivo il primo gol, su corner battuto da Romain Del Castillo (2-0, 34′).

Un gol in fuorigioco ma nessuna contesa

Se gli abitanti del Nantes possono rimpiangere l’assenza del VAR nel primo gol, rovinato da un fuorigioco di Sima, la loro sconfitta non può essere contestata, visto che hanno mostrato gravi carenze. Viceversa, e nonostante un rilassamento sancito dalla riduzione del punteggio di Guirassy (2-1, 84′), i Brestois devono il loro successo solo a se stessi.

Sebbene privati ​​di numerosi elementi nel settore difensivo (Coulibaly, Le Cardinal, Haïdara, Amavi e Locko), gli uomini di Éric Roy hanno anche dimostrato, all’occorrenza, di non mancare di risorse. Né ambizioni. Allineando giocatori con un tempo di gioco limitato, tra cui un convincentissimo Mathias Pereira Lage nella posizione insolita per lui di terzino sinistro, e preservando due dei suoi elementi chiave dell’intervallo (Magnetti e Camara), Éric Roy ha, tra l’altro, perfettamente ha gestito le sue truppe con le sue forze attuali. “Ci sono stati diversi cambi, forzati o meno, ma hanno dimostrato che quando l’allenatore li chiama, rispondono. Ciò fa ben sperare”, non ha mancato di sottolineare Brendan Chardonnet.

Un calendario dantesco

Con questa qualificazione agli ottavi, la 10° nella storia di un club che non è mai andato oltre i quarti (nel 1983 e nel 2014), la squadra del Finistère aggiunge una data al suo calendario già molto fitto (Rennes, Shakhtar Donetsk, Le Havre, Real poi Parigi nei prossimi 15 giorni, prima del turno successivo, il 4 o 5 febbraio) ma non se ne lascia commuovere. Lontano da ciò. “Sapevamo che vincendo avremmo aggiunto una partita, ma lo volevamo! Abbiamo l’ambizione di giocare su tutti e tre i tavoli”, assicura il capitano del Brest, uno dei grandi artefici della vittoria. Le buone notizie non arrivano mai sole, Pierre Lees-Melou, vittima di una ricaduta il 22 novembre e assente da allora, ha giocato ancora per qualche minuto alla fine della partita. Un buon auspicio, ancora una volta.

Francia

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