“Possiamo cercare una nuova via di riforma, senza totem e senza tabù, nemmeno l’età pensionabile”, ha dichiarato martedì il Primo Ministro.
Non è così. Mentre una parte della sinistra sperava di poter torcere il braccio al capo dell’esecutivo forzando la sospensione della riforma delle pensioni, François Bayrou si è rivolta con un rifiuto. Nel corso del suo discorso di politica generale, pronunciato martedì davanti all’Assemblea nazionale, il Primo Ministro ha difeso la sua scelta di non sospendere l’applicazione progressiva della riforma “vitale per il nostro Paese e il nostro modello sociale” del 2023, ritenendo l’emergenza di bilancio troppo urgente.
“Il nostro sistema pensionistico corrisponde ogni anno circa 380 miliardi di euro di pensioni. […] Tuttavia, i datori di lavoro e i dipendenti privati e pubblici pagano circa 325 miliardi all’anno.criptato François Bayrou. Lo Stato francese deve quindi contrarre prestiti “40 o 45 miliardi” per colmare questo deficit, ogni anno: in altre parole, viene messa questa somma “a scapito delle generazioni che verranno o che verranno”. “Degli oltre 1000 miliardi di debito aggiuntivo accumulati dal nostro Paese negli ultimi dieci anni, le pensioni rappresentano il 50% di questo totale”ha poi insistito il capo del governo.
Se non vuole mettere in pausa questo testo che ha portato a importanti mobilitazioni sociali nel 2023, l’ex alto commissario per la pianificazione ha promesso di farlo “riportare questo tema al lavoro, con le parti sociali, per un breve periodo e in condizioni trasparenti”. In un primo momento la Corte dei Conti sarà chiamata a svolgere a «missione flash» pendente “qualche settimana”al fine di fornire a “osservazione” chiaro e quantificato al governo. Allo stesso tempo, a “delegazione permanente” Verranno create parti sociali per iniziare a discutere questa questione esplosiva. Si riunirà “da venerdì”e i rappresentanti dovranno lavorare insieme “per tre mesi dalla data della relazione della Corte dei Conti”.
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Entro il prossimo progetto di bilancio della previdenza sociale (PLFSS), il prossimo autunno, quindi, “possiamo cercare una nuova via di riforma, senza alcun totem e senza alcun tabù, nemmeno quello dell’età pensionabile”ha giudicato François Bayrou. Obiettivo: fare la riforma “socialmente più giusto, ma equilibrato”pur rispettando le esigenze di bilancio. Se entro tale data le parti sociali riescono a raggiungere un accordo, l’esecutivo si impegna ad adottare “l’accordo sull’equilibrio e una migliore giustizia”. Altrimenti, “è l’attuale riforma che continuerebbe ad applicarsi”ha avvertito il Primo Ministro. Viene dato il segnale di partenza.
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